Omicidio Trieste, 23enne torturato e dato alle fiamme per gelosia

Roma, 26 ago. (TMNews) – E’ stato trascinato in un appartamento abbandonato, legato mani e piedi ad una sedia, torturato, con un coltello, poi dato alle fiamme forse ancora vivo: così è stato ucciso Giovanni Novacco, triestino di 23 anni, che ha pagato cara la sua amicizia con una donna. Ad ucciderlo, con un complice, secondo gli agenti della squadra mobile triestina sarebbe stato l’ex marito della giovane a cui la vittima era legata da amicizia.

Gli agenti hanno arrestato un 34enne, A. C. con l’accusa di omicidio pluriaggravato, mentre è ancora ricercato, anche in Slovenia G. C., 24 anni, l’ex marito della ragazza, ritenuto il più violento. Il 23enne ucciso, che conta un piccolo precedente, un arresto per il furto di un motorino, infatti – secondo la ricostruzione degli investigatori – è rimasto vittima della furia di un ex marito geloso e violento. Il ricercato conta numerosi precedenti per violenza, minaccia, danneggiamento, e la ex moglie ha riferito di essere stata minacciata da lui, nei giorni scorsi, proprio a causa dell’amicizia con il 23enne ucciso: “Non mi piace chi frequenti, attenta te la faccio pagare cara”. Ad andarci di mezzo invece sarebbe stato Giovanni, che – spiegano gli agenti – aveva con la ragazza una semplice amicizia.

La ricostruzione degli investigatori è come la sequenza di un film dell’orrore. Ieri sera, il 24enne ricercato, aiutato da un complice, avrebbe trascinato a forza il 23enne nell’appartamento fatiscente e abbandonato del rione Gretta. Lo ha legato mani e piedi ad una sedia, seminudo, ha infierito con un coltello, senza più controllo, lo ha colpito più e più volte, poi ormai in preda ad una follia omicida gli ha versato addosso della benzina e gli ha dato fuoco, quando forse era ancora vivo. Gli agenti hanno trovato il corpo, semicarbonizzato, legato alla sedia, al centro della stanza, in mezzo alla sporcizia, le mura imbrattate di sangue. Sul corpo hanno contato numerosi tagli e secondo una prima ispezione del medico legale nelle narici c’erano segni di inalazione di fumo. Sul pavimento, due taniche di benzina, vuote, che sono state sequestrate.

Dopo l’omicidio, ormai a tarda notte, il 24enne sarebbe poi tornato a casa, qui ha detto ai suoi genitori “sono nei guai, devo andare via, mi servono soldi”, non ha raccontato tutta la storia ma ha detto di aver “combinato un casino”, di aver picchiato una persona, e ha detto anche dove si trovava la sua vittima, poi ha preso soldi e vestiti, ha fatto le valigie, ed è fuggito. La madre ha chiamato la polizia. Gli agenti sono andati all’indirizzo indicato, pensavano di trovare un ragazzo ferito, invece la realtà era ben più orribile.

Le ricerche del 24enne sono estese anche in Slovenia, sono state allertate anche Interpol e polizia slovena. Mentre un 34enne, accusato di essere il complice dell’omicidio, è stato rintracciato ed arrestato dagli agenti a Trieste, nella sua abitazione. L’uomo adesso è interrogato dal pm, ma al momento non sta collaborando e sostanzialmente nega ogni addebito.

Gtu

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