Moltrasio, candidato Ubi Banca «Varese resta una priorità»

VARESE Varese resta una delle priorità per Ubi Banca. A confermarlo è Andrea Moltrasio, ieri in città nelle vesti di candidato all’elezione del consiglio di sorveglianza. Moltrasio propone parecchi impegni programmatici, il territorio varesino è un punto forte, e ha molte similitudini con quello bergamasco.

«Qui a Varese è forte la presenza del gruppo – ha detto – con una raccolta pari a 5,3 miliardi, il 28,5% della banca. L’attuale situazione degli impieghi è di 3,6 miliardi, il 20% della banca, e 6,7 miliardi, il 28%, di raccolta indiretta della banca, con circa 300 mila clienti, pari quasi al 30%. Ubi Banca è il terzo gruppo bancario in Italia, dopo Unicredit e Intesa. Io sono per una banca cooperativa, storicamente il mutualismo è legato ai territori in cui si muove la banca, che deve avere capacità competitiva ma deve restare autonoma dalla politica. Bisogna evitare confusione di ruoli nella governance di una banca. È un rischio introdurre la politica, i partiti».

Alla vigilia dell’assemblea il clima rimane caldo, con il presidente uscente, Emilio Zanetti, uomo simbolo di Ubi Banca, e all’indomani della conclusione del rapporto col gruppo (sancita con accordo consensuale) di Giuseppe Masnaga, non più direttore generale della Popolare di Bergamo. Tre sono le liste per il consiglio di sorveglianza: quella capitanata da Andrea Moltrasio e le altre che fanno riferimento ad Andrea Resti

e a Giorgio Jannone. Moltrasio si propone come un candidato di garanzia, fedele alla tradizione della linea del gruppo bancario, ma che nel suo programma ha voluto inserire alcuni elementi nuovi che rispecchiano una forte deontologia professionale, un interesse per investimenti e innovazione, banking online ma anche lo sviluppo del Mobile Payment che già operativo a Varese ne è un esempio.

Su tutto spicca l’attenzione al territorio e alle relazioni, leve decisive nella strategia del gruppo. Varese come Bergamo: «Varese è molto importante per noi – prosegue – per la mia esperienza confindustriale conosco bene i territori manifatturieri. Varese è simile a Bergamo, quasi più di Brescia, c’è una omogeneità impressionante». Moltrasio sottolinea l’importanza dei benefici derivati dalla fusione del gruppo, benefici che vanno sviluppati.

Altro punto del programma è sulle relazioni personali: «Il rapporto col piccolo imprenditore è venuto meno – spiega – per questo formeremo 700 capi filiale, ogni direttore dovrà avere una visione globale di privati e aziende. Bisogna avere un atteggiamento proattivo, che ora non c’è, aumentare la fiducia con trasparenza e rapidità delle risposte. Per il presidente del consiglio di sorveglianza saper ascoltare il singolo è una bella sfida. Ci muoviamo in un contesto difficilissimo, in cui Ubi Banca è quella messa meglio: 847 milioni di rettifiche sul credito con un rapporto sul totale impieghi dello 0,91%», considerata la media dei competitor che è di 1,6%.
Francesca Amendola

p.rossetti

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