Ripartiamo.Uniti. Il Varese vince alla Bettinelli

Prima il bel gioco e i gol, poi lo spirito e il sacrificio: il Varese batte la Pro Sesto 0-2 e pensa in grande. Mercoledì al Franco Ossola il recupero contro la Pro Settimo: una vittoria riporterebbe i biancorossi in vetta

nel pt Becchio al 5’, Luoni al 29’.

Perniola; Pirola (Tresca dal 12’ st), Viganò, Cortinovis, Bernardi; Fumagalli (Battaglino dal 37’ st), Baldo, Martino (Fall dal 12’ st); Corti, Di Renzo; Cristofoli. A disposizione: Bourmila, Maldini, Leotta, Panatti, Raviotta, Gobbi. All. Delpiano.

Pissardo; Talarico, Luoni, Ferri, Bonanni; Becchio, Bottone, Vingiano (Granzotto dal 12’ st), Innocenti (Gazo dal 12’ st); Giovio, Piraccini (Gucci dal 40’ st). A disposizione: Bordin, Viscomi, Cusinato, Moretti, Scapini, Lercara. All. Bettinelli.

Acanfora di Castellamare di Stabia (Colasanti di Grosseto e Varrà di Siena).


Spettatori: 1500 (di cui 600 da Varese). Espulso: Baldo al 41’ st per gioco scorretto. Ammoniti: Becchio, Innocenti e Piraccini (V); Cristofoli e Corti (P). Angoli: 3-5; fuorigioco: 4-5; tiri (in porta): 4 (2) – 5 (3); falli: 12-18; recupero: 1’ + 5’.

Non c’era un modo migliore per iniziare. O meglio, per ricominciare, per ritrovarsi, per prendersi per mano e camminare di nuovo insieme. E non è solo aver vinto a Sesto San Giovanni, è averlo fatto così.

Giocando bene e poi soffrendo, chiudendosi, sacrificandosi con uno spirito che poche altre volte si era visto in questa squadra. Una vittoria di Bettinelli alla Bettinelli, di cuore e di carattere, proprio come serviva.

Il Varese esce dal Breda rovinando nel migliore dei modi una giornata di festa ad un’altra formazione storica che è rientrata in corsa per la vittoria finale e ci sta credendo veramente. Il Varese vince due a zero, apre al meglio l’era Baraldi (incontenibile in tribuna in mezzo ai tifosi di casa) e costruisce il suo successo da ragioniere, colpendo a freddo con Becchio e raddoppiando con Luoni nel momento migliore della Pro Sesto.

Ma non è tutto qui, non si può raccontare tutto limitandosi al campo: il Varese vince davanti a tantissimi tifosi biancorossi, che si rimbalzano l’entusiasmo da un settore all’altro nel finale di partita: «Tutti in piedi per il Varese» è il coro conosciuto di un entusiasmo ritrovato e da conservare da qui alla fine. Perché ora, oggi più che mai, il Varese ha di nuovo il destino tra le sue mani e può credere veramente al miracolo.

In tribuna spiccano anche alcune personalità eccellenti: Paolo Maldini (il figlio Cristian passa tutta la partita in panchina), gli ex mister biancorossi Carletto Soldo e Mario Beretta ed anche l’ex arbitro Gianluca Paparesta. Presente, oltre al già citato Baraldi, il vicepresidente Taddeo, il gm Basile e anche i soci fondatori Ciavarrella e Enzo Rosa.

Il Varese fa lo scherzo alla Pro Sesto e lo stesso non riesce a fare Daniele Corti, ex beccato in continuazione dal pubblico per una separazione dolorosa che ancora fa male.

Il ruggito del presidente

Bettinelli schiera il suo fidato 4-4-2, scegliendo in attacco Piraccini al fianco di Giovio e Bottone in mezzo al campo a spalleggiare Vingiano. Scelte giuste, incontestabili, che premiano il lavoro di queste due settimane con il mister.

Lavoro che si vede nelle piccole cose: nel pressing degli attaccanti, che Bettinelli chiama in continuazione, nei ripiegamenti degli esterni (encomiabile stavolta Innocenti), nel sacrificio di Giovio che si ritrova a difendere sugli attaccanti avversari anche nell’area del Varese. Non potevano chiedere di più i tifosi biancorossi, non potevano non sperare in una vittoria sporca, cattiva e coraggiosa sul campo di una delle squadra più in forma del campionato, la Pro Sesto, che si dimostra arcigna, coriacea ma allo stesso tempo confusionaria, incapace di reagire all’intensità del Varese almeno nella prima ora di gioco.

Il segreto sta nell’approccio: i biancorossi chiudono tutti gli spazi, fanno valere la loro fisicità e passano subito in vantaggio. Al 5’ Giovio pesca Piraccini sul semicerchio, apertura a destra per Becchio che controlla in corsa e scarica un diagonale potente e chirurgico: Perniola non la tiene ed è 0-1 Varese. Fabio Baraldi, in tribuna (con sciarpa biancorossa d’ordinanza) al fianco del fratello Matteo e del vicepresidente Aldo Taddeo, esulta in maniera rabbiosa per la sua prima gioia da presidente.

La Pro Sesto accusa il colpo e un paio di minuti dopo si rifugia in corner su un’altra volata dello scatenato Becchio.

Bettinelli si fa sentire, la sua squadra è molto corta, racchiusa in trenta metri quando c’è da difendere, lui chiama a ripetizione il pressing di Piraccini quando sono i difensori della Pro Sesto ad iniziare l’azione e richiama spesso Becchio a dar manforte in difesa a Talarico.

Il primo vero squillo della Pro Sesto arriva al 21’, con un colpo di testa di Bernardi debole e centrale per Pissardo, dopo un sinistro al volo di Vingiano che finisce nella vicina Cinisello Balsamo. Il Varese sfonda spesso sulle fasce, ad esempio al 28’ quando Innocenti vola via a Pirola ma perde un tempo di gioco per il cross verso Piraccini; poco male, perché conquista comunque un corner.

Proprio da quel corner arriva il raddoppio di Francesco Luoni: batte Giovio, il capitano ritrovato viene dimenticato sul secondo palo e con il piattone scarica alle spalle di Perniola, che tocca ma non salva. Luoni non segnava da Varese-Verbano 4-2 dell’anno scorso, prima ancora dal 28 dicembre 2014, in Serie B, era un Varese-Ternana 2-0.

È un colpo mortifero, un uppercut che lascia la Pro Sesto in totale stato confusionario. La squadra di Delpiano è però diversa da quella che pareggiò un po’ per caso al Franco Ossola all’andata, e nei minuti finali del primo tempo si ricompone e mette i brividi al Varese con due occasioni, entrambe per Cristofoli: al 38’ buca completamente un cross di Di Renzo, che si era liberato elegantemente di Ferri e Bonanni; al 44’ in scivolata scheggia il palo alla sinistra di Pissardo.

L’intervallo permette al Varese di tirare il fiato dopo una prima frazione giocata ad altissima intensità. Nella ripresa, inevitabilmente, i ritmi del Varese calano e la Pro Sesto cerca di piazzare le tende fuori dall’area di rigore di Pissardo, senza però produrre occasioni degne di appunti. Al 12’ entrambi gli allenatori capiscono che è il momento per calare i carichi di briscola: Bettinelli si copre togliendo Innocenti e Vingiano ed inserendo Granzotto e Gazo. Delpiano invece passa al 3-4-3 mandando in campo Fall e Tresca per Martino e Pirola. I biancorossi faticano a ripartire ma allo stesso tempo la Pro Sesto non fa più che il solletico a Pissardo, e nel finale di partita (41’) resta anche in dieci uomini: Baldo si rende colpevole di un fallo di reazione sull’ennesima ripartenza di Devis Talarico, rosso diretto e pietra tombale sul match. Nei dieci minuti finali (cinque di recupero), il Varese inserisce il pilota automatico e porta a casa lo scalpo più importante di questo 2017.

Ora i biancorossi hanno il destino nelle loro mani: mercoledì al Franco Ossola arriva la Pro Settimo, vincendo il Varese tornerebbe in testa da solo e contemporaneamente romperebbe il digiuno casalingo che dura ormai dal dicembre 2016. Intanto, il primo passo è stato fatto, l’entusiasmo ed i sorrisi sono tornati, ma c’è ancora tanta strada da camminare. Tutti insieme, come ieri.