«Quant’è bella la cima del Sacro Monte, così: sfumata di bianco e di verde. È poesia per gli occhi». Gabriele Ciavarrella è così: ti coglie sempre alla sprovvista. Quante altre persone esordirebbero in questo modo ad una telefonata? Che poi è vero, sembra quasi un segno del destino: un Sacro Monte bello e commovente come quello di oggi può essere solo omaggio al suo piccolo grande Varese. Un omaggio per i suoi 106 anni. Poesia nella poesia, dicevamo. Dall’alto della sua cima, fino all’ultimo filo del Franco Ossola…
Un onore sicuramente. Un valore aggiunto. Un gesto di enorme responsabilità.
Io, Enzo Rosa, e Piero Galparoli abbiamo preso un impegno importate quest’estate: restituire il Varese alla sua gente.
Ed è per quello che parlavo di enorme responsabilità. Centosei candeline, e prima di questo nuovo corso. Un corso che nasce proprio dai tifosi.
È proprio così. Ricordo quei giorni. Ricordo che lessi sui giornali di quella manifestazione d’amore. All’epoca non avevo neanche la più minima idea che poi sarei diventato presidente. Ma sicuramente ora il mio primo impegno è dare alla gente del Varese ciò che merita.
Stare in mezzo alle persone e ai suoi valori, e farcene portavoce. Abbiamo riportato quello che i tifosi chiedevano: pulizia e partecipazione. Il nostro lavoro è quello di restituire qualcosa ai nostri tifosi. Il nostro progetto “Visioni Reali” è ormai diventato solo reali…
Il consolidamento del matrimonio tra tifosi, squadra, imprese e territorio. Sarà un modo per riportare i bambini e i giovani allo stadio: loro sono il futuro.
A prescindere dal fatto che da domenica prossima saremo quasi certamente in Serie D. Il Varese del futuro lo vedo come la grande squadra del territorio. Un momento: non una grande squadra ma la grande squadra.
Il Varese per cui lavoriamo e per cui lavoreremo sarà quello dei giovani. Questo club rappresenta il cuore della città: un cuore che deve battere sempre più forte. Vi racconto una cosa..
Mi moglie ogni tanto mi chiede se amo più il Varese o lei. La mia risposta è che amo sicuramente più il… basket che lei. A parte gli scherzi: stiamo lavorando tanto per regalare soddisfazioni alla nostra gente. Metto tutto me stesso nel Varese.
La bellezza dello sport è ridere e piangere tutti assieme. Quest’anno abbiamo sorriso tanto e pianto poco, e per me è una vittoria. Io che mi sento un costruttore di sorrisi.