È una vigilia da incubo per la Pro Patria, quella a poche ore dalla partita che vale una stagione con il Pordenone questa sera(ore 19) allo Speroni. Al confronto diretto contro la penultima: un bivio dal quale dipende l’annata nel bene o nel male.
All’ansia ed al morale in cantina per l’ultimo posto ufficializzato dopo la sconfitta con il Como domenica scorsa, si aggiunge anche le penuria di giocatori fra infortuni e squalifiche. Guglielmotti e Taino sono stati fermati per una giornata dal giudice sportivo ed il caso vuole che siano i due terzini titolari; Botturi è ko per una tendinite che lo tormenta dall’inizio del campionato.
E poi «Panizzi, Romeo, Terrani, Candido e D’Errico sono in bilico» fa sapere Montanari al termine della rifinitura di ieri pomeriggio. Probabilmente se la partita non fosse stata così ravvicinata, sarebbe stato possibile il recupero, ma dopo appena tre giorni dalla partita con il Como, diventa quasi da “mission impossible”.
«Vediamo domani mattina(oggi ndr), adesso, però, non mi chieda la formazione perché non la so. Non perché la voglio tenere nascosta. Non so chi mandare in campo fino a quando non farò le valutazioni dei giocatori che ho detto prima».
Probabile che Montanari schieri una difesa a tre con Zaro, Lamorte e Pisani, ma se dovesse recuperare Panizzi probabile che lo butti dentro dal primo minuto. E’ ipotizzabile un centrocampo a cinque nell’eventuale sia D’Errico che Candido non dovessero farcela con Serafini e Baclet coppia d’attacco. Non ci sono certezze ed ogni modulo o schieramento potrebbe essere quello ad hoc.
Una certezza la vorrebbe il trainer che «in campo vada comunque la Pro Patria che ha giocato contro il Sud Tirol. Se quello sarà lo spirito, a prescindere da chi giocherà, noi potremo dire la nostra e potremo fare bene altrimenti sarà durissima». I novanta minuti col Pordenone sono quelli classici in cui deve uscire imperioso il carattere, capace di supplire alle emergenze fisiche ed a quelle psicologiche. La grinta soprattutto di chi ha maggiore esperienza; di chi è stato temprato da tante battaglie anche in altre categorie. E’ il momento di ricercare nella piega più recondita del proprio animo l’energia sufficiente per compiere l’impresa.
E questa sera è attesa una grande partita del capitano. Dopo le sue forti dichiarazioni, Serafini avrà gli occhi addosso e non gli verrà perdonato nulla anche se, una maggiore partecipazione accorata dei tifosi, potrebbe supplire alle difficoltà che in questa stagione si stanno aggrovigliando e non dipanando. Ha ricevuto critiche e non sono mancate nemmeno sulla Provincia: piuttosto severe.
Ma al capitano, chi scrive, ha pure augurato con sms di segnare il gol vincente contro il Pordenone così da agganciare nuovamente i friulani in classifica, aprendo i cuori alla speranza. Ed una volta messo nel sacco il pallone della vittoria di presentarsi pure sotto la tribuna stampa ed allungargli il bras d’honneur(gesto dell’ombrella) per dirla alla francese. Verrebbe interpretato come un gesto di augurio. E, se dovesse portare fortuna, che diventi il primo di una lunga serie.