Debutto super nel World Tour. E il presidente Uci si sbilancia

Trofeo bindaCosì Cookson: «Un’altra Coppa del Mondo a Varese? Magari...» Ma Minervino declina l’offerta

Sempre magnificamente Lizzie Armitstead. Per il secondo anno consecutivo la britannica trionfa sul traguardo di Cittiglio e si mette in tasca il secondo Trofeo Binda della sua carriera, alla diciottesima edizione.
La Armitstead ha avuto la meglio in uno sprint ridotto a otto atlete, battendo con un gran margine la compagna di squadra alla Boels Dolmans Megan Guarnier e la svizzera Jolanda Neff, riassorbita dal gruppetto a poche centinaia di metri dal traguardo, e poi terza alla fine. La britannica ottiene il successo con la maglia iridata conquistata nel settembre dello scorso anno a Richmond, e continua il suo periodo magico, dopo aver vinto sempre nel mese di marzo anche la Strade Bianche.

Debutto scoppiettante dunque per il Trofeo Binda nel neonato Women’s World Tour, sotto gli occhi del presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale Brian Cookson, che ha lodato le capacità organizzative di Mario Minervino e della sua Cycling Promotion e la bellezza dei percorsi e del territorio della provincia di Varese. Curioso siparietto tra lo stesso Cookson e Minervino: il primo, interpellato sull’argomento, si è detto aperto alla possibilità di portare un nuovo campionato del mondo a Varese, ma Minervino ha gentilmente declinato l’offerta.
La Armitstead lo scorso anno vinse tre gare di Coppa del Mondo e con esse la classifica generale: quest’anno è già a quota due, a cui va aggiunto anche il successo di febbraio alla Omloop Het Nieuwsblad. La gara si è accesa sulla penultima ascesa ad Orino, quando otto atlete hanno salutato il gruppo principale in cerca di gloria: la vincitrice Elizabeth Armistead (Boels Dolmans) assieme alla compagna Megan Guarnier (Boels Dolmans), Emma Johansson (Wiggle) vincitrice nel 2014, Anna Van Der Breggen (Raboliv), Katarzyna Niewiadoma (Raboliv), Alena Amialiusik (Canyon), Annemiek Van Vleuten (Orica), Jolanda Neff (Servetto Footon).

É a tutti gli effetti la fuga giusta, che produce lo strappo decisivo e porta il gruppo al traguardo, regolato come detto dalla Armitstead. Queste le parole della vincitrice al termine della gara in sala stampa: «Ho lavorato un po’ di più di quello che mi diceva il direttore sportivo, ma non volevo perdere il contatto con la Neff. Tenevo d’occhio anche Giorgia Bronzini, oggi era molto forte. Io dovevo lavorare per Megan Guarnier ma poi ho provato un attacco ed è andata bene. Vincere in Italia con la maglia iridata ha un sapore particolare perché qui la maglia iridata è più apprezzata che in altre nazioni. L’obiettivo è vincere le Olimpiadi e realizzare un sogno. Il ciclismo mi dà sicurezza perché riesco a vincere quando sono determinata a vincere». Nella gara del mattino, per la categoria Junior, successo della francese Clara Copponi, che nell’albo d’oro succede a Sofia Bertizzolo.