Varese si pregusta un futuro in Champions League, la nuova competizione creata dalla Fiba nella sua guerra dichiarata contro la Uleb. E, intanto, riceve delucidazioni d’oro che spingono ancora di più verso l’organizzazione interna delle prossime Final Four di Fiba Europe Cup, sempre che il risultato sportivo arrivi a dare un senso alla sua candidatura.
È il “bottino” portato a casa dal presidente Stefano Coppa, recatosi ieri a Parigi per la presentazione della neonata coppa internazionale. Nella capitale francese sono stati resi noti il format (32 squadre ammesse alla stagione regolare, di cui 8 provenienti da un torneo di qualificazione che coinvolgerà 32 formazioni) e i “numeri” della Champions: «I 100 mila euro di gettone previsti per chi avrà accesso alla regular season sono un’ottima base di partenza – dichiara Coppa – soprattutto in relazione alla sostanza economica della Fiba Europe Cup di quest’anno. Il confronto con l’Eurolega nemmeno si pone, va fatto con l’Eurocup: il pregio di questa competizione, però, sarà quello di premiare il merito sportivo e questo particolare va sottolineato. Speranze per Varese? Ogni federazione dovrà decidere i criteri di ammissione, ora bisogna capire se le quattro finaliste della Fiba Europe Cup corrente avranno accesso alla nuova manifestazione, oppure se ciò sarà prerogativa solo della vincente». A proposito di Final Four, il viaggio sotto la Tour Eiffel è stato decisivo in particolare per sviscerare tale argomento: «Abbiamo parlato con i responsabili di tutte le problematiche legate al bando di organizzazione. La risposte ricevute sono state fondamentali per noi: ora abbiamo le idee chiare su come preparare la candidatura. Abbiamo soprattutto capito che i limiti oggettivi del Palawhirlpool sono derogabili per la Fiba: presenteremo quindi il nostro dossier entro il 30 di marzo, sperando che la gente venga a sostenerci contro Anversa e ci aiuti a passare il turno. Società e proprietà sono concordi: questa è un’occasione d’oro e forse irripetibile per noi».
Veniamo al campionato e alla brillante vittoria di domenica contro Brindisi: «Sono contento e sollevato per tante ragioni – attacca il presidente – La squadra sta facendo fronte alle difficoltà, trovando risorse sempre diverse. È venuto fuori il carattere ed è diventato fondamentale il contributo degli italiani, sia in campo che fuori: la gente si sta affezionando a loro e saranno un grande punto di partenza per il futuro. I playoff? Sarebbe sbagliato pensarci: andiamo avanti giorno per giorno, con l’umiltà che ci ha contraddistinto nell’ultimo periodo. La nostra posizione attuale di classifica rispecchia il nostro merito».
L’ultima battuta presidenziale è per lo striscione che gli Arditi hanno esposto durante il match contro i pugliesi: «Va bene andare contro di me, va bene criticare la mia ironia, ma lasciate stare questa società. Non è da buttare via: scriverlo significa insultare persone come Ferraiuolo, Oioli, Moretti, lo staff tecnico, i giocatori e chi ogni giorno mette tempo e cuore per portare avanti un progetto. Sono il cuore di un futuro che dimostrerà che questa società è in salute da tutti i punti di vista: massacrate me, ma lasciate stare loro».