– Le presunte violenze sessuali restano al centro della vicenda processuale che vede sul banco degli imputati suor . Ci sono le parole scioccanti espresse in aula durante l’udienza di mercoledì da don , sulla base delle rivelazioni fatte da , ma dall’altra parte ci sono anche i dubbi sollevati dalla difesa della suora, dall’avvocato . Fatto sta che i tre episodi di abusi di cui si è parlato nelle ultime ore rappresentano la base delle accuse di violenza sessuale cui sarebbe stata sottoposta Eva Sacconago nel maggio del 2011.
«Ciò che non torna – spiega Busignani – cui non si riesce a dare una spiegazione è come sia possibile che dagli esami autoptici non emergano i segni lasciati da queste violenze raccontate da don Alessandro».
Il riferimento è ai “solchi profondi” di cui il prete ad esempio aveva parlato raccontando il terzo presunto abuso, quando Eva Sacconago sarebbe stata obbligata a salire in camera da letto e sarebbe stata legata con le manette alle caviglie.
Nei giorni successivi don Alessandro Bonura raccontò di essersene accorto vedendo Eva zoppicare: «Ha alzato i pantaloni – ha detto mercoledì in aula il prete – e si vedevano come dei solchi profondi all’altezza delle caviglie, mi raccontò che la suora era arrivata con un nuovo giocattolino, mi ha detto che suor Mariangela ha voluto che salisse in camera da letto. Poi l’ha obbligata a mettere queste manette e lei le ha strette». Prima di questo episodio ce ne sarebbero stati altri due: in una circostanza Eva sarebbe stata costretta con la forza a fornire una prestazione sessuale dopo essere stata quasi soffocata con un cuscino, in un’altra circostanza, invece, la suora le avrebbe stretto il collo procurandole dei graffi tanto che nei giorni successivi usciva con una sciarpa per coprirsi.
Quando Busignani parla di segni non rilevati dagli esami è probabile che faccia riferimento anche a questo episodio. Per azzerare l’ipotesi della violenza, puntando sul fatto che i rapporti fossero consenzienti, la difesa ha provato a sgretolare la tesi, sostenuta invece da don Alessandro, che non ci fosse conflittualità tra Eva e la ex suora. «Dal 23 maggio – spiega l’avvocato – non ci sono messaggi tra Eva e la suora, nessun messaggio offensivo che possa far pensare a un rapporto conflittuale. A mio avviso Eva crolla perché il suo mondo, con la partenza di don Alessandro, non c’è più. Il contesto è quello delle malilingue e in questo quadro Eva perde l’ultimo sostegno cui aggrapparsi».