C’è soddisfazione, è inevitabile. C’è euforia, c’è entusiasmo, c’è tutto per sognare qualcosa di ulteriore, qualcosa di più. Sei vittorie consecutive, playoff a due punti (nonostante alcuni scontri diretti sfavorevoli) e un umore completamente nuovo, diverso. Per diverse settimane, soprattutto nei momenti difficili quando la stagione sembrava prossima a prendere una piega pericolosa, Toto Bulgheroni ha predicato calma, confidando nel lavoro del gruppo e della società. Chi semina, raccoglie, ed è il caso che si addice a Varese: «Mi piace ripetere quello che dissi due
mesi fa – asserisce Bulgheroni – ossia l’unica cosa che in quel momento contava: il lavoro alla fine paga. Questo gruppo di giocatori, con coach Attilio Caja in testa e tutto il suo staff, ha lavorato sodo e si è impegnato moltissimo. Questi che vediamo ora sono i frutti. Onestamente, e lo dico con tutta la sincerità del caso, sono anche un filo al di sopra delle aspettative. Perché alla fine le vittorie esterne di Brescia e di Cantù sono due pezzi molto pregiati, molto importanti».
Una stagione che però può non fermarsi alla salvezza, può continuare sognando nuovi obiettivi. Credere nei playoff non è sbagliato, sognare in generale non è sbagliato mai: «Credo che sia legittimo sognare i playoff. Sicuramente dipende da noi ma non solo, probabilmente anche da altri risultati e da altre partite. Ciò che è certo è che abbiamo due trasferte problematiche, a dir poco difficili, che sono Reggio Emilia e poi Venezia. Poi due partite in casa con Trento e Cremona e la trasferta conclusiva di Torino. Secondo me, nel caso in cui dovessimo vincere le due in casa e magari una trasferta, si può ragionevolmente pensare ai playoff. Certo, abbiamo bisogno di qualche risultato positivo e di qualche incrocio favorevole. Ma dobbiamo crederci».
La serie positiva e la salvezza quasi aritmeticamente ottenuta con qualche giornata di anticipo può consentire alla dirigenza biancorossa di programmare con discreto anticipo la prossima stagione. L’obiettivo è quello di muoversi sulle conferme, partendo da quella di coach Caja: «Diciamo che noi desidereremmo, alla luce di quello che sta facendo
questo gruppo, lavorare su una riconferma laddove fosse possibile. Il mercato ha tante logiche per le quali non sempre puoi essere tu il protagonista. Capisco anche la necessità e la curiosità di sapere, però per questo vi chiedo di lasciar lavorare Claudio Coldebella e noi nella maniera migliore, tranquillamente come abbiamo sempre fatto».
I risultati di questa ultime fase della stagione, alla fine, mettono sotto una luce diversa il lavoro dirigenziale svolto in estate, soprattutto vista la crescita di alcuni elementi su cui si era puntato davvero forte: «Io lo dico con grande serenità, alla fine sarebbe facile parlare solo attraverso i risultati. Personalmente non credo che le scelte che abbiamo fatto in estate fossero fuori dalle logiche. Anzi sono state decisioni ponderate, pensate, e fatte in relazione alle risorse che avevamo a disposizione. Ora, il fatto che tutti i tasselli si siano uniti e che arrivino finalmente anche i risultati, è un piacere e una conferma di quanto detto».