Obesità infantile, problema serio

Gli esperti suggeriscono di assumere almeno cinque porzioni al giorno di frutta o verdura

Ci troviamo a combattere una battaglia estremamente difficile contro uno stile di vita sempre più sedentario e una disponibilità pressoché illimitata di cibo ad alto contenuto calorico. In questo scenario, dove diventiamo sempre più grassi, proliferano i facili profeti delle diete miracolose, dei magici “bruciagrassi”, o di qualsiasi cosa allontani il consumatore dall’unica strada possibile: mangiare di meno e muoversi di più.

L’obesità infantile è una condizione complessa, influenzata dal patrimonio genetico, dalle abitudini alimentari, dall’attività fisica, dall’ambiente in generale e da fattori psicologici e sociali ed è un importante fattore di rischio delle “non communicable diseases”. Se presente in età pediatrica, si associa ad una più precoce insorgenza di patologie che, fino a non molti anni fa, erano tipiche dell’età adulta, quali diabete di tipo 2, ipertensione e iperlipidemia. Negli ultimi trent’anni la prevalenza di obesità in tutto il mondo è più che raddoppiata e nessun Paese, fino ad oggi, ha invertito la sua epidemia di obesità, anche se si stanno registrando alcuni segnali di cambiamento positivo, che derivano principalmente da un appiattimento della prevalenza dell’obesità dell’infanzia. Tuttavia, anche dove ci sono stati progressi, si segnala un aumento delle disuguaglianze nella prevalenza dell’obesità: i gruppi socialmente vulnerabili sono, infatti, più colpiti dall’obesità perché hanno meno accesso all’educazione e a corrette informazioni su stili di vita e salute e vivono, di solito, in zone che non facilitano il trasporto attivo e lo svago; molto spesso, inoltre, i cibi più economici hanno minore qualità nutrizionale ed elevata densità energetica.

Seppure con valori tendenzialmente volti al miglioramento rispetto alle rilevazioni degli anni precedenti, è ancora evidente il problema italiano dell’eccesso ponderale nei bambini di 8-9 anni: i bambini in sovrappeso sono il 20,9% e gli obesi sono il 9,8%, compresi i bambini gravemente obesi che da soli sono il 2,2%. Significa, quindi, che quasi un bambino su cinque è in

sovrappeso e uno su dieci obeso. Così come a livello europeo, la distribuzione dell’eccesso ponderale dei bambini continua a essere diversificata anche tra le regioni italiane, con valori generalmente più alti nell’Italia Centrale e Meridionale. Inoltre, a conferma di quanto presente in letteratura, è ormai appurato che il contesto familiare influisce fortemente sullo stile di vita dei bambini.

Le linee guida sulla sana alimentazione, suggeriscono di assumere almeno cinque porzioni al giorno di frutta e/o verdura. Nel 2014, il 25% dei genitori ha dichiarato che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura, valore superiore a quello registrato nel 2012 (22%), mentre solo l’8% dei bambini raggiunge le cinque o più porzioni giornaliere consigliate. L’associazione tra il consumo di bevande zuccherate e l’obesità nei bambini è sempre più evidente. Nel 2014, il 41% dei bambini ha consumato quotidianamente bevande zuccherate e/o gassate (44% nel 2012; 48% nel 2010 e 41% nel 2008-09).