«Invito i cittadini a sottoscrivere il referendum per rividere la legge Merlin che ha chiuso le case di tolleranza», dice il sindaco di Somma Lombardo .
La notizia appresa dal corriere.it scalda il primo cittadino sommese: Zurigo dichiara guerra alla prostituzione sulle strade e si prepara, il prossimo 26 agosto, ad aprire i “garage del sesso”, una sorta di drive in per le prestazioni a pagamento.
Così, a una settimana dal primo lancio della provocazione a favore della riapertura delle “case chiuse” a Case Nuove per rimpinguare le casse del comune, Colombo torna sull’argomento. E rilancia.
«Chiedo ai cittadini di ragionare sul tema», spiega non senza una precisazione fulminea: «Non intendo, nella maniera più assoluta, incentivare la prostituzione, ma questa attività esiste e allora sarebbe meglio regolamentarla assoggettandola anche all’imposizione fiscale». Insomma, chi fa il mestiere, paghi almeno le tasse. Per il sindaco di Somma, sarebbe Case Nuove la zona prescelta. Nel caso in cui la legge dovesse mai consentirlo, la frazione delocalizzata, vicina a Malpensa, sarebbe il sito ideale per riaprire le case chiuse. Anzi, gli immobili ora fatiscenti, un tempo abitazioni dei casenovesi, potrebbero rivivere con la diversa destinazione d’uso del bordello e superare il vincolo della residenza, non più consentita in loco. Importante, per le casse comunali, sarebbe l’introito dell’Imu su cui il primo cittadino farebbe, infatti, affidamento.
«Il problema della prostituzione è da risolvere, non da dimenticare», commenta Guido Colombo. «La Svizzera lo affronta in maniera intelligente». Non più adescamenti e offerte di prestazioni sotto gli occhi di tutti, ma un percorso chiaro solo per chi intende usufruire di certi “servizi”. «È un modo per cercare di debellare la prostituzione nei luoghi pubblici che, inutile fingere, esiste», continua il primo cittadino sommese. «Anche nella nostra zona arrivano ragazze extracomunitarie e si verificano adescamenti subito in aeroporto. Il fenomeno c’è. Tanti Stati europei hanno scelto di codificarlo e gestirlo, mentre noi facciamo finta di non vederlo».
Dopo la provocazione, il primo cittadino sommese torna, dunque, più deciso sull’argomento. E se le opposizioni consiliari hanno voluto leggere e relegare l’idea di Colombo come una boutade d’agosto, stavolta sarà difficile che il tema non arrivi fin sui banchi del consiglio comunale.
L’invito ai sommesi da parte del loro sindaco è chiaro. Ma Guido Colombo guarda anche al governo Letta: «In questo periodo, in cui c’è una certa la tendenza a legiferare, penso ai femminicidi o , si potrebbe pensare anche alla regolamentazione della prostituzione, non certo per sostenerla, ma per regolarizzarla. Sarebbe un modo per togliere problematiche agli enti locali e consentire, semmai, un’entrata in più al Comune».
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