Viaggio tra emergenze e cuore. Ecco il reparto che salva le vite

Ci sono due aree di visita, una per le urgenze ed una per la valutazione di utenti che non presentano criticità gravi

L’Unità operativa di Emergenza-Urgenza dell’ospedale di Circolo, meglio conosciuta come Pronto Soccorso, è una realtà importantissima per la cittadinanza varesina e varesotta. Il PS è uno di quei reparti dove, almeno una volta nella vita, tutti noi ci troviamo a far riferimento.Al centro di numerose polemiche negli anni passati, rimane un’eccellenza del territorio, grazie alla professionalità non solo del suo direttore, il dott. Francesco Perlasca, ma soprattutto grazie a tutto il personale medico-infermieristico che ogni giorno si prende cura degli oltre cento pazienti in cerca di aiuto e assistenza. Abbiamo, quindi, chiesto al dott. Perlasca di spiegarci meglio come funziona questo complesso reparto. «In questi anni è cambiata la mentalità comune ed il contesto culturale in cui viviamo: una volta si andava la pronto soccorso perché ci si faceva male. Oggi si va la pronto soccorso perché si sta male. Nell’immaginario comune molto spesso il pronto soccorso è il luogo in cui debba essere soddisfatto, a qualunque ora del giorno e della notte, ogni bisogno sanitario, che per la persona è importante anche se non rappresenta una vera urgenza clinica.Ogni pronto soccorso è organizzato con un’area di accoglienza per la presa in carico del paziente. Solo nei pronto soccorso di grandi dimensioni

come quello di Varese è attivata la funzione di triage. Successivamente vi sono due aree di visita, una per le emergenze ed una per la valutazione di pazienti che non presentano urgenze cliniche. Normalmente vi sono anche due aree di attesa, una all’accoglienza ed una interna in cui i pazienti attendono gli esiti degli accertamenti. Nei pronto soccorso più grandi è prevista anche un’ area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) riservata a quei pazienti che hanno necessità di valutare nel tempo l’evoluzione della patologia di cui sono affetti o che necessitano di più accertamenti, prima di decidere per il ricovero o la dimissione.Il Pronto Soccorso di Varese è organizzato per ogni tipo di urgenza ed è inserito nella rete dell’Emergenza Regionale. In particolare è uno dei 6 centri regionali di riferimento per il trauma. E’ riferimento per le patologie “tempo dipendenti”, cioè quelle in cui bisogna iniziare la terapia il più precocemente possibile, alcune volte già durante il trasporto (infarto cardiaco, ictus). Gli accessi urgenti annuali al pronto soccorso dell’Ospedale di Circolo sono circa 63/65.000 e comprendono adulti e urgenze traumatologiche pediatriche, cui si devono aggiungere circa 23.000 accessi all’Ospedale F. del Ponte (12.000 accessi pediatrici e 11.000 ostetrico-ginecologici).

A. Non sempre al ricovero segue immediatamente il trasferimento nel reparto di competenza, per cui il paziente continua ad essere assistito nelle aree di attesa interne e in box attrezzati. Il questo caso gli viene fornito un braccialetto identificativo ed un bracciale per la chiamata.

B. Tutto il percorso è indicato da appositi monitors informativi, su cui non compare il nome del paziente, per rispetto della privacy, ma un codice identificativo attribuito al triage.

C. Ticket. La normativa regionale prevede che le prestazioni a tutti i pazienti ammessi con codice bianco e verde vengano assoggettate al pagamento di € 25 di ticket.

Le eccezioni sono rappresentate dal successivo ricovero, da un osservazione superiore alle 6 ore, da patologia annessa alla gravidanza, da intossicazioni e da traumi che comportino immobilizzazione».