Amsc, mancava un milione Se ne sono accorti i revisori

È partita da Busto Arsizio la segnalazione che ha portato all’arresto di , il cassiere infedele accusato di aver sottratto denaro dalle casse di Amsc. Dalle quali mancano un milione e 172mila euro.

Una cifra superiore ai 724mila euro sequestrati dai Carabinieri quando hanno fermato il trentaquattrenne al parco di Tor Tre Teste a Roma. Più alta anche di quella che si raggiunge sommando i 100mila euro che sarebbero custoditi in una banca svizzera.

Ad accorgersi che qualcosa non quadrava sono stati i revisori della cordata guidata da Agesp Energia che a fine luglio si è aggiudicata il bando per la cessione dell’azienda di vendita del metano. «Il 1° agosto si è chiusa la gara su un prezzo provvisorio (13,2 milioni di euro, ndr), il 6 settembre abbiamo firmato il contratto», ricorda , presidentessa dell’azienda bustocca.

È a quel punto che si è aperta una trattativa per la definizione del prezzo finale: una finestra di 45 giorni prorogabili di altri 30. Ed è in questo periodo che i revisori di AgknSerca di Brescia, la società incaricata da Agesp, si sono accorti che «c’era una discrepanza tra i crediti».

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