«Di sacrifici ne ho fatti tanti, ma sapevo che solo così avrei potuto realizzare il sogno di giocare in A1». È stata una piccola lezione di sport ma soprattutto di vita quella che Achille Polonara, ala della Cimberio Varese, ha impartito stamattina al PalaYamamay ai ragazzi del liceo dello Sport “Marco Pantani” di Busto Arsizio.
Un incontro nato dalla stretta collaborazione esistente tra la società biancorossa e l’istituto bustocco, tra i cui studenti figurano anche delle giovani promesse della Pallacanestro Varese come Matteo Merlo e Filippo Testa (quest’ultimo è capitano della Nazionale italiana under 16 ed è già stato convocato in prima squadra).
Polonara, accompagnato dal team manager biancorosso Max Ferraiuolo, ha risposto volentieri alle domande e curiosità poste dai ragazzi e dalla coordinatrice del “Pantani”, la professoressa Sara Ciapparella. «Ho iniziato a giocare a basket seguendo le orme di mio fratello, che già praticava questo sport – ha raccontato il 22enne cestista – Fino a 15 anni ho vissuto ad Ancona, la mia città, conciliando i due allenamenti al giorno con gli impegni scolastici, visto che facevo ragioneria. Quando sono andato a giocare a Teramo le cose sono diventate ancora più difficili perché non vivevo più in famiglia e per un adolescente non è facile sbrigare da soli tutte le faccende domestiche o preparare da mangiare. Ero consapevole però che solo facendo qualche rinuncia avrei potuto diventare un grande giocatore». Rispondendo alla domanda di un ragazzo, Polonara è tornato sull’importanza dei sacrifici: «Certo, non è facile da ragazzi rinunciare a qualche
vacanza o alle settimane bianche con gli amici, ma la forza di volontà non mi è mai mancata, anzi credo che sia sempre stata una delle mie migliori qualità. E poi devo dire che ho sempre avuto l’appoggio della mia famiglia». Anno dopo anno, sono cominciare a fioccare le soddisfazioni: «A 17 anni è arrivata la prima convocazione in Nazionale – ricorda Achille – Che emozione giocare l’Europeo under 18 a Metz, in Francia: rappresentare il proprio Paese all’estero è sempre un’enorme soddisfazione e poi ho potuto confrontarmi con giocatori che avrebbero poi giocato in Eurolega o addirittura in Nba». Già, l’Nba: «Un sogno anche per me, come per tutti i cestisti – ammette Polonara – ma in questo momento penso solo a dare il massimo per Varese. Una squadra in cui mi trovo molto bene, anche con i compagni il rapporto è ottimo. Molti di loro diventano amici».
Poi capita anche che gli amici cambino maglia, ma fa parte del gioco: «Come Bruno Cerella – sorride Polonara – che è passato a Milano ma con cui ho mantenuto un bel rapporto. Ovviamente prima di EA7-Cimberio ci siamo scambiati parecchi messaggi…». Polonara ha insomma dimostrato ai ragazzi come sia possibile conciliare lo sport ad alti livelli con lo studio: essere diventato un ottimo giocatore di A1 non gli ha infatti impedito di conseguire il diploma in ragioneria, ottenuto nei canonici cinque anni.
Busto Arsizio
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