«Quando potremo votare per determinare il compenso del sindaco?».
È questa la richiesta che il consigliere comunale della Lega Nord Marco Pinti presenta al primo cittadino Davide Galimberti, attraverso un’interrogazione consiliare depositata in Comune, «per chiedere quando si terrà il tante volte annunciato, ma fin qui mai calendarizzato “referendum” per determinare il compenso del sindaco».
«Il sindaco ha più volte annunciato di voler fare una consultazione popolare per determinare una parte del suo stipendio – dichiara Pinti – eppure ad oggi non è stata comunicata né la data, né tantomeno con quali strumenti si dovrà tenere la fantomatica consultazione».
Il lumbard incalza l’amministrazione.
«Quando si terrà? – continua ironico – sarà online oppure si potrà votare direttamente dai parchimetri dei nuovi parcheggi blu?».
Le interrogazioni devono avere una risposta, da regolamento, entro trenta giorni. Pinti, in ogni caso, giudica negativamente l’idea di stabilire l’ammontare dell’indennità attraverso un referendum.
«L’idea di decidere pubblicamente lo stipendio del sindaco non mi ha mai entusiasmato, tanto che in sede di bilancio avevo chiesto con un emendamento di eliminare questa iniziativa dal programma della giunta per sostituirla con strumenti di consultazione digitale e permanente che seguissero i lavori del consiglio».
«Quello che immagino – aggiunge il lumbard – è un programma con registrazione online certificata che permetta ai cittadini di accedere in modo semplificato agli atti all’esame del consiglio e di esprimere un parere sul modello di tante esperienze europee. Una proposta che la giunta ha ovviamente bocciato, confermando il suo sconcertante immobilismo sul tema della partecipazione. Sebbene proprio la tornata elettorale che l’ha insediata verrà ricordata tra quelle con l’affluenza alle urne più bassa della storia di Varese. Basti pensare che Galimberti è diventato sindaco con “soli” 16.000 voti, gli stessi di Luisa Oprandi nel 2011 per intenderci».
«Mentre aspettiamo che qualcosa dal Palazzo si muova – conclude Pinti – ci concentriamo su un referendum ben più importante e di cui la data conosciamo già: quello promosso dalla Regione il 22 Ottobre per dare più autonomia alla Lombardia».