La Sidigas Avellino non vive un momento semplice, reduce da tre sconfitte consecutive: la prima nei quarti di finale alle Final Eight di Coppa Italia, contro Sassari, poi in campionato al PalaGeorge contro Brescia ed infine mercoledì sera al Taliercio in Champions League contro Venezia.
Una spirale negativa che però non deve trarre in inganno o concedere false speranze, considerato il potenziale degli irpini e l’ampiezza del loro spessore sia in campionato che a livello internazionale.
Ne abbiamo parlato con Nicola Alberani, direttore sportivo di Avellino, che ha commentato così la contingenza delicata della sua squadra: «Sì, è assolutamente un momento particolare perché paghiamo alcuni fattori che non ci sorridono: penso all’infortunio di Ragland, che non si è allenato per 25 giorni e che ora sta pagando quell’inattività; penso all’inserimento di Logan, che è un
nuovo arrivato importante che richiede spazio; penso anche, e forse è ancora più importante degli altri fattori, all’assenza di Marco Cusin, che ci manca molto perché, al di là dei suoi venti minuti a partita, ci consentiva di centellinare il minutaggio di Fesenko. Quindi sì, è un momento delicato in cui siamo impegnati a recuperare tutti gli effettivi».
In questa fase della stagione, come successo in un passato non troppo lontano anche a Varese, gli impegni europei incidono non poco: «Sicuramente ci ha fatto lasciare per strada dei punti ed alcune prestazioni ne sono rimaste condizionate, anche perché alcune partite si giocano in trasferta ad orari assurdi. Però la squadra, che è giovane, aveva bisogno di un tipo di esperienza così, è una competizione su cui puntiamo molto e che vogliamo onorare fino alla fine. Certo è che in questo frangente della stagione le trasferte si sono fatte sentire».
Per domenica, dunque, Avellino ed Alberani in particolare non sembrano molto tranquilli per l’arrivo di Varese: «Sarà una partita difficilissima per noi, perché noi come loro abbiamo bisogno di punti. Varese ha un grande allenatore che riesce ad ottenere sempre il massimo dai suoi giocatori e questa è sicuramente una Varese diversa rispetto a quella incontrata all’andata, anche se a Masnago fu molto equilibrata. Io, ripeto, ho il massimo rispetto sia per Attilio che per Claudio Coldebella, che è uno dei colleghi più illustri che ho. Varese è una formazione piuttosto antipatica e faremo molta fatica, molta di più di quella che si potrebbe immaginare guardando la classifica. Per noi sarà molto complicato».
A proposito di classifica chiediamo ad Alberani, che nell’estate 2015 è stato molto vicino a sposare il progetto di Varese, se davvero i biancorossi meritano questa classifica: «In generale le squadre meritano la classifica che hanno, però credo che in questo momento Varese abbia tutte le carte in regola per risollevarsi e per centrare una buona salvezza». C’è anche un giocatore che Alberani teme in maniera particolare: «Sì, perché non è un mistero che Avellino abbia fatto il filo per tutta l’estate a Dominique Johnson, che è un profilo che apprezziamo molto e proprio per questo che temiamo, perché è un attaccante completo e molto pericoloso. Lui in estate ha poi preso una strada diversa e credo che questa sia stata una presa davvero ottima da parte di Varese».