No, non ci credevamo. Lo avevamo anche scritto alla vigilia e quella che arriva da Avellino è una smentita di zucchero, rincuorante ed emozionante.
No, non ci credevamo, maledetto passato. Ma ci credevano loro ed è la cosa più importante. Ci credevano Attilio Caja e il suo manipolo di soldati, quelli che sotto la cura dell’Artiglio di Pavia – sofferta, non immediata, laboriosa – stanno diventando una squadra. Modesta? Sì assolutamente, al netto delle magie discontinue di Maynor e dei guizzi di Johnson. Però generosa, concentrata, impavida. Vera. Se l’unione fa la forza, anche sognare diventa possibile: perchè espugnare il parquet della seconda in classifica, da ultimi in classifica, non è altro che un sogno. Realizzato.
Al Pala Del Mauro finisce 75-82: Cenerentola vive una mezzanotte meritata che ritempra da tante sofferenze. Quelle della graduatoria, innanzitutto: perde Cremona, perde Pesaro, dall’ultima piazza si salta alla terzultima. Quelle del morale, poi: il ratto campano (bis dopo Caserta) fa capire ai biancorossi che nulla è impossibile, nulla è loro precluso. Quelle della tecnica, infine: la Openjobmetis gioca un basket concreto in attacco, ispirato da un leader (Maynor, 16 punti e 9 assist) che prende in mano i suoi amici lunghi (Anosike su tutti, 19 punti
e 7 rimbalzi) e massimizza i loro talenti, con giochi a due perfettamente disegnati e perfettamente eseguiti; la Openjobmetis che torna a casa con due punti che possono valere una stagione, però, è soprattutto una difesa operaia, intelligente, di polmoni, dalla quale nessuno si sottrae, una difesa che ha punte di diamante nel guerriero Ferrero e nel fragoroso Eyenga, mentre la coppia Anosike-Pelle anestetizza il gigante Fesenko e lo contiene con l’aiuto dei compagni. Il lavoro paga, cara Varese: per il futuro non c’è auspicio migliore.
Fare una cronaca obiettiva dei primi 17 minuti di gara è oggettivamente impossibile: il collegamento televisivo nazionale non va in onda e le immagini tornano solo a pochi giri di lancetta dal termine del secondo quarto. Di certo il match inizia con una sfuriata di Ragland (5 punti) cui Varese risponde con il giusto piglio. Eyenga smazza assist, che trovano pronto soprattutto Anosike, mentre Maynor – dal canto suo – sembra in buona vena offensiva: la “summa” è il 7-14 del 5’, ricolmato poi da Randolph, Leunen e Zerini per il 28-24 del 10’.
Al netto di una retroguardia inizialmente “allegra” (concessi 49 punti in 20 minuti ai padroni di casa), la Openjobmetis ha il merito di non perdere mai il bandolo della matassa: ai punti di Fesenko, che si fa largo in area, risponde Pelle, per un equilibrio che viene incrinato solo dalle palle perse di Bulleri (2 di fila) e dagli errori ai liberi (1/4 consecutivo). Ne approfittano prima Thomas, poi Zerini dall’arco, per il +9 (49-40) dell’intervallo lungo.
Gara incanalata sui binari irpini? Nient’affatto. La squadra di Caja esce dagli spogliatoi con un’aggressività, un temperamento e una presenza mentale mai apprezzate finora. La difesa alternata (zona e uomo, con netta prevalenza della prima) chiude canestro e campo ad Avellino, diventando la base per un parziale di 3-17 in cui spiccano, dall’altra parte della luna, i canestri sublimi di Maynor e i cesti importanti di Johnson e Ferrero. Quando la Scandone si risveglia è sotto di 7 (52-59): la reazione è nelle mani di Randolph e Ragland, che infilano due triple a scrivere – insieme ad Eyenga, che segna in testa al Levi bianco verde – il 60-63 del 30’.
Rush finale e Varese non trema. Johnson da tre e Anosike da rimbalzo offensivo fissano il 60-67, che diventa il massimo vantaggio esterno (+9, sul 63-72) con due invenzioni di Maynor. Il sussulto della squadra di Sacripanti è ancora di Randolph (70-75), ma non riesce mai a spingersi più in là di un -5 (71-76 al 37’, 73-78 al 38’). Ultimo minuto: una palla persa fa correre brividi lungo la schiena. La mano di Johnson, però, non trema ai personali e chiude la contesa.
12 (2-4, 2-5), Logan 10 (2-4, 2-6), Thomas 5 (2-5, 0-2), Leunen 6 (0-1, 2-5), Fesenko 13 (4-10); Zerini 5 (0-1, 1-2), Green 4 (2-2, 0-2), Severini, Randolph 20 (4-5, 4-7). Ne: M. Esposito, L. Esposito, Parlato. All. Sacripanti.
Maynor 16 (5-8, 2-6), Johnson 13 (4-8, 1-5), Eyenga 13 (5-12, 1-2), Ferrero 8 (2-3, 0-1), Anosike 19 (8-10); Pelle 9 (4-6), Bulleri 1, Cavaliero 3 (1-1 da 3), Kangur. Ne: Avramovic, De Vita, Canavesi. All. Caja.
Lo Guzzo, Sardella, Colucci
Da 2: A 16-32, V 28-47. Da 3: A 11-29, V 5-15. Tl: A 10-16, V 11-16. Rimbalzi: A 37 (13 off., Fesenko 10), V 30 (7 off., Anosike, Kangur 7). Assist: A 18 (Green, Ragland 5), V 17 (Maynor 9). Perse: A 19 (Leunen, Fesenko 4), V 11 (Johnson 4). Recuperate: A 4 (Ragland 2), V 9 (Eyenga 6). Usc. 5 falli: Bulleri.