– I Legnano Knights hanno sconfitto la Openjobmetis (e prima spaventato Cantù) tagliando come se fosse burro l’attuale fragilità biancorossa, pugnalandola con la forza del gioco e delle certezze consolidate. Campanello d’allarme qui, impresa là, appena varcato il confine provinciale. Ne parliamo con il numero uno degli avversari Marco Tajana.
La vittoria di domenica è stata davvero una bella soddisfazione, un accadimento storico per la mia società. Ed è degno di nota non solo il risultato, ma soprattutto averlo ottenuto giocando un basket molto bello. In ottica campionato non conta nulla: partiamo con l’obbiettivo salvezza in una competizione che si annuncia dura. Però…
Merito di coach Mattia Ferrari e del gm Maurizio Basilico, la coppia che da anni fa le nostre fortune. La società ha cercato di fornire all’allenatore il meglio disponibile in base alle sue possibilità, poi è nelle corde di Ferrari riuscire a esprimere un gioco corale: la serie B l’abbiamo vinta in questo modo.
Uno con una tecnica sopraffina come Matteo Frassineti (classe 1987 ndr), per esempio, è sprecato per la serie A2. Ogni tanto mi chiedo come faccia a giocare da noi e perché vi siano squadre del piano superiore che schierano otto stranieri quando in giro ci sono italiani del suo calibro.
Ormai l’A2 è il miglior campionato “italiano”: ogni compagine ha due stranieri mediamente forti e tutti i veri prodotti della nostra pallacanestro. Al “Lombardia” sedevo davanti a due tifosi di Varese: «Ogni anno cambiano tutto, non conosciamo nemmeno un giocatore…» dicevano. Come manager di basket vedere il massimo campionato conciato così mi fa dispiacere.
Due in particolare rendono l’idea: professionista e appassionato. Ed è proprio la passione che gli permette di fare grandi cose: Mattia è un orgoglio di questa società. A Desio ha allenato davvero i ragazzi, sfruttando ogni momento utile. E ha messo nel sacco anche uno come Moretti.
Ho grande fiducia, anche se per il secondo anno consecutivo ci troviamo in una competizione assolutamente nuova e tutta da scoprire. Il calendario ci presenta un vero Mortirolo (Brescia, Ferrara, Mantova, Verona e Fortitudo Bologna in sequenza), che ci dirà tante cose, nel bene e nel male.
Una squadra in totale costruzione, che andrà vista al completo per eventuali correttivi. Nel reparto guardie e ali mi paiono ben coperti, non così nei lunghi: sono leggeri e guardano poco il canestro. Se devo fare un confronto con Cantù, dico che i brianzoli sono più stazzati sotto canestro.
No, il sogno è essere arrivati in cielo, portare 1600 persone al palazzetto in un territorio che conta società del calibro di Varese, Milano e Cantù, essere invitati a un torneo come il “Lombardia”. Vorrei solo consolidare la nostra realtà, di più sarebbe troppo. Vittorie come quella contro Varese, però, sono gratifiche importanti.