Non si prende la scena come contro Pistoia, però segna alcuni canestri importanti e come di consueto va in doppia cifra.
Semplicemente fa il Maynor. Razionalità ed irrazionalità si mischiano nella sua partita, segna con regolarità, è presente nei momenti decisivi, smazza nove assist ma soprattutto toglie le castagne dal fuoco con una tripla impossibile su Ragland.
Contro “Hulk” Fesenko, è bravo ed intelligente a ritagliarsi il suo spazio, ad attaccare il diretto avversario sui punti deboli permettendosi anche il lusso di perdere la lotta a rimbalzo. Parte fortissimo e questa volta non si spegne, mantiene energia e concentrazione per tutta la partita. Troppo spesso sottovalutato, è un giocatore completamente nuovo con Caja.
Prestazione da dividere in due: molto bene nel primo tempo, attento in entrambe le fasi, sfrutta l’intesa con Maynor che funziona alla perfezione. Nella ripresa soffre tanto, a volte troppo, i chili e la cattiveria agonistica di Fesenko, tanto da costringere Caja a richiamare in fretta e furia Anosike.
Gioca sei minuti e spende cinque falli, non si erge sull’altare degli eletti come con Pistoia, ma dà il suo contributo sotto forma di esperienza e mazzate.
Il voto che si dà ad un canestro decisivo come il suo, da capitano, proprio quando serve. Regala ai suoi uno strappo decisivo, mette un mattoncino su quella che per Varese è una vittoria salvifica.
Minutaggio ridotto, contributo di punti nullo, ma compensa nel finale con una difesa attenta, fisica, arcigna. Fa il giusto, senza sbagliare, e va bene così.
Enorme, commovente, decisivo. Il suo ingresso in pianta stabile in quintetto ha cambiato volto alla squadra, garantendole fisicità, aggressività e soprattutto cuore. Difende bene, con attenzione, senza perdere mai un metro, e mette il suo sigillo sul parziale decisivo nel terzo periodo.
Ci sono alcune istantanee nella sua partita che meritano di essere riviste, rivissute: ad esempio quel canestro clamoroso nel minuto finale. Gioca bene, ogni tanto si concede qualche licenza poetica ma è insita nel suo essere Eyenga, il suo contributo comunque è decisivo, vitale.