Hupac, l’ansia non si placa «Vogliamo vivere sereni»

Incidente all’Hupac, ora i quartieri più vicini allo scalo chiedono più sicurezza e garanzie: Beata Giuliana e Sant’Anna non si fidano più delle cisterne in transito e non sopportano più l’aria irrespirabile. Pronta anche una raccolta di firme.

L’emergenza è rientrata ma la preoccupazione resta intatta, tra chi vive nella zona nord della città. «Ce l’aspettavamo, prima o poi doveva succedere», ammette Franco Cascio, già portavoce del comitato spontaneo del quartiere di Sant’Anna.

«Il primo comitato di quartiere, molti anni fa, era nato proprio a partire dalle problematiche dello scalo Hupac, che nel frattempo si è ingrandito a dismisura. Dopo questo incidente vorremmo avere maggiori garanzie da parte delle autorità sulla sicurezza di chi vive a ridosso di questa struttura».

«Stavolta ci è andata bene, ma la prossima? – si chiede Cascio – tra i cittadini c’è preoccupazione per quanto accaduto. Chiediamo che le autorità mettano in atto degli organismi di monitoraggio e di sorveglianza molto attenti e rigorosi rispetto alle sostanze e ai materiali in transito allo scalo Hupac, anche perché sappiamo che in futuro il traffico merci è destinato ad aumentare e già ora non abbiamo idea di quali siano le merci pericolose in transito».

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