Mauritania;Presidenziali, opposizione denuncia “farsa elettorale”


Nouakchott, 19 lug. (Apcom)
– I quattro principali candidati
dell’opposizione mauritana hanno denunciato le elezioni
presidenziali definendole “una farsa elettorale”, in una
conferenza stampa tenuta poco dopo la diffusione dei primi dati
parziali che danno in vantaggio il candidato governativo, il
generale Mohammed Ould Abdel Aziz.

Messaud Ould Boulkheir – che ha parlato a nome di tutti i
candidati – ha affermato che “i risultati che iniziano a
circolare dimostrano come si tratti di una farsa volta a
legittimare il colpo di stato militare” dello scorso agosto,
guidato da Aziz e nel quale venne deposto il Presidente eletto,
Sidi Ould Abdallahi.

Boulkheir ha chiesto che le autorità competenti come la Corte
Costituzionale e il Ministero degli Interni “non accettino di
ratificare i risultati” e ha invitato la popolazione a
mobilitarsi per “far fallire questo golpe elettorale”.

Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Interno, con un terzo
dei voti scrutinati Abdel Aziz avrebbe raccolto il 51,6% delle
preferenze, il che gli permetterebbe di essere eletto
direttamente al primo turno.

Più di 1,2 milioni di elettori erano chiamati a scegliere tra
nove candidati alla massima carica dello Stato. Per la prima
volta hanno votato anche i mauritani che oggi vivono in 26 Paesi
stranieri. La comunità internazionale ha inviato circa 250
osservatori, in particolare dell’Unione africana (Ua),
dell’Unione Europea (Ue), dell’Organizzazione Internazionale
della Francofonia e della Lega araba.

Aziz si era dimesso lo scorso aprile dalla guida della giunta
militare per potersi candidare: durante la campagna elettorale si
è presentato come il “candidato dei poveri”, pronto ad avviare
“un cambiamento costruttivo”. Altro favorito è il colonnello Ely
Ould Mohamed Vall, già protagonista nel 2005 di
un colpo di Stato e che due anni più tardi passò il potere ai
civili al termine di una “transizione” spesso indicata come
esemplare.

Queste elezioni registrano per la prima la partecipazione di un
candidato islamico moderato, Jemil Ould Mansour, leader
dell’unico partito politico islamico del Paese, autorizzato nel
2008 e presente in Parlamento con cinque deputati. Tra i
candidati figurano anche due uomini politici della minoranza nera
(20% della popolazione che discende dagli schiavi): Kane Hamidou
Baba, vicepresidente dell’Assemblea nazionale, e Ibrahima Moctar
Sarr, che alle presidenziali del 2007 aveva ottenuto quasi l’8%
dei voti.

Mgi

MAZ

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