Gli anziani sono i maestri sulla cattedra della vita. Per imparare davvero vanno ascoltati, con pazienza e massima disponibilità. Con noi, oggi, c’è una signora di tutto rispetto.
Gli acciacchi sono quelli dell’età, che ci vuol fare… Non sono più la dama piacente e sensuale che esprimeva squadre in grado di fare man bassa in Europa, né quella signora matura e ingioiellata che faceva risplendere la sua ricchezza. Solo venti anni fa dicevano che fossi il secondo campionato sportivo italiano, lo sa? Che fossi seconda solo alla Serie A di calcio: lei se lo ricorda?
Treviso e le due bolognesi portavano in Italia i campioni Nba, erano comandate da proprietari danarosi e potenti e tutto il movimento ci guadagnava. A proposito: come sta la Fortitudo?
Dopo scendo a salutarla. Mi manca, come mi mancano la Benetton, la Mash Verona e la Viola Reggio Calabria. E anche un po’ la Montepaschi Siena, lo ammetto, sebbene abbia fatto la birbantella. Meno male che c’è Sassari…
Perché ha dato una ventata di giovinezza a queste membra stanche, mi ha resa meno scontata dopo anni in cui sono stata più scontata del saldo di un discount. Ci hanno provato in tanti a battere prima Siena, poi Milano… e solo il Meo ci è riuscito.
Con un po’ di quella fiducia che lo scorso anno mi ha restituito. Come tutte le donne che si rispettino, ho recuperato un po’ della mia misteriosità, sono ancora capace di nascondere dei segreti e di non rivelarli fino alla fine del ballo. Sono povera, molto, ma carina: bella sarebbe un parolone.
Va bene, basta che a fine stagione non mi veniate a cercare coi forconi se oggi vi dico delle piccole bugie. Dunque. Per me vince Venezia, o almeno è ciò che mi auguro.
Per tante ragioni. Nel manico ha i due più forti che ci sono in circolazione, Phil Goss e Mike Green, due che conoscete bene anche a Varese. Poi mi piacerebbe vedere il Charlie guardare tutti dall’alto in basso a 70 anni suonati: a guidare i giocatori dalla panca di legno colorato è ancora il migliore. Infine lo spero, perché significherebbe un vincitore diverso per il secondo anno consecutivo: le dinastie stufano.
Perché ha troppi italiani! Che è ’sta scostumatezza? Non lo sanno in mezzo all’Emilia che i nostri giocatori sono pochi, viziati, costano troppo e sono scommesse che prima o poi si perdono? Proprio non capisco questa mania di distinguersi dagli altri: non è più facile prendere sette stranieri, mettere lì tre o quattro giovanotti che non sanno nemmeno allacciarsi le scarpe e via andare? Pensi che in quel girone dantesco parlano pure di voler potenziare il settore giovanile… Illusi.
Mi obbliga a dei distinguo. Sassari non mi dispiace, anzi, ma per lei ripetersi non sarà facile: le è rimasto solo Logan più contorno, il resto è tutto da cucinare. Quelli della moda, invece, sono un’altra realtà che non capisco. Ma come? Passi anni a pescare le celebrità in canotta e calzoncini e ora tenti di costruire una squadra quasi sotto traccia? Oh, poi hanno uno tosto come Repesa al volante e la station wagon diventa una berlina.
Qui sì che ci si divertirà: a prima vista sembrano tutte uguali, dalla quinta posizione alla dodicesima. Se guardaste con un po’ meno della superficialità che avete sempre voi giornalisti, però, scoprireste che non è proprio così. Io mi sbilancio e dico che Brindisi e Cremona saranno una spanna sopra le altre, e che Avellino – nonostante come sempre sia stata costruita in ritardo e fra mille problemi – ha pescato davvero bene. Quell’Alberani lì è una volpone… Ma non lo volevate anche a Varese?
Ah capisco. Beh, mi saluti il Brunetto: il suo ha cercato di farlo anche quest’estate.
Non mi convince ancora Thompson e i lunghi mi paiono troppo leggeri. Ma poi non ne serve almeno un altro di big man? Certo Moretti è una garanzia: non ho mai visto una sua squadra non crescere durante il campionato. State tranquilli: per un posto nelle magnifiche otto potete lottare egregiamente. Ma non sarà facile, né per voi, né per gli altri.