LUINO Scappati alla guerra, scampati a una traversata ugualmente rischiosa, ora hanno trovato un po’ di pace sulle rive del Verbano. Sono i cinque profughi di nazionalità nigeriana fuggiti dalla Libia dopo lo scoppio della guerra civile e l’intervento militare della Nato. Così, dopo aver sfidato il mare e toccato a terra a Lampedusa, hanno peregrinato da un centro di accoglienza all’altro, fino all’approdo tranquillo di Luino.
«Rispondendo alle richieste della Prefettura di Varese – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali Giuseppe Taldone – abbiamo deciso di fare la nostra parte. Anche sulle base delle indicazioni ministeriali, che chiamano tutti gli enti locali a dare il proprio contributo, che in ogni caso non graverà sulle casse comunali, essendo garantito dall’apposito fondo».
Così da alcuni giorni i cinque ragazzi originari della Nigeria, tutti di età compresa tra i 20 e i 30 anni, alloggiano all’hotel del Pesce, con cui l’amministrazione ha stipulato una convenzione apposita. Come su misura per le esigenze dei rifugiati è anche quella sottoscritta con Villa Fonteviva, dove consumano i pasti. Mobilitato anche il settore dell’associazionismo e del volontariato, per far fronte alle eventuali esigenze dei profughi soprattutto in termini di vestiario e generi di prima necessità.
«Ho incontrato personalmente questi ragazzi – aggiunge Taldone – Li ho trovati in buone condizioni di salute e finalmente sereni, dopo tutte le tribolazioni che hanno dovuto affrontare. Parlano solo inglese ma hanno le idee ben chiare. Vogliono solo poter lavorare, rendersi utili, inserirsi, per poi cominciare una nuova vita. Per questo stiamo valutando come agevolare il loro inserimento, visto che la loro permanenza durerà almeno cinque mesi».
L’obiettivo dell’amministrazione, infatti, è favorire qualche tipo di occupazione: «Stiamo studiando quali strade percorrere. Convinti che se impegnati, magari al servizio della collettività, potranno maturare un’esperienza da spendere in futuro. Senza dimenticare il valore intrinseco di un loro pieno inserimento. Che, nel caso di lavori socialmente utili, potrebbe avere ricadute positive sull’intera cittadinanza». Senza, ovviamente, andare a discapito delle normali attività di sostegno che i Servizi sociali luinesi portano avanti quotidianamente.
Parallelamente si lavora anche con l’Asl provinciale. A breve infatti, oltre ai documenti provvisori di cui sono in possesso, sarà rilasciato ai profughi nigeriani una sorta di tesserino sanitario con cui potranno ricevere le opportune prestazioni sanitarie in caso di necessità.
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