Non solo il manager delle Ferrovie Gli stipendi-top ci sono anche qui

Mauro Moretti minaccia di andarsene nel settore privato se gli verrà tagliato lo stipendio di manager di una società pubblica.

E i nostri manager? Pagati molto meno dell’amministratore delegato di Fs, ma sempre molto di più del reddito pro-capite medio dei varesini.

Gli 850mila euro lordi all’anno della busta paga di Moretti sono lontani anni luce, per i manager pubblici alle nostre latitudini.

Ma se contiamo che il reddito pro capite medio in provincia di Varese si attesta, dati 2013, a 16mila e 700 euro, stiamo pur sempre parlando di stipendi che arrivano fino a otto-nove volte sopra la media. I casi limite sono in Regione Lombardia: i dirigenti delle partecipate arrivano a compensi che superano quello del primo presidente di Cassazione, che dovrebbe essere teoricamente lo stipendio pubblico più alto di tutti, su cui parametrarsi.

Anche i dirigenti regionali varesini superano di dieci volte il reddito pro-capite: ha un compenso complessivo di 220mila euro.

invece, percepisce 191mila euro all’anno, 164mila euro, 144mila euro e 141mila euro.

Sul livello locale si scende. A partire dai segretari e dai dirigenti comunali e provinciali, che guadagnano comunque cifre ben più sostanziose, tra bonus e indennità, rispetto alla media dei dipendenti delle loro amministrazioni. Al top c’è il segretario generale della Provincia , con un compenso lordo da 137mila euro, seguito dal pari ruolo del Comune di Varese,, che arriva ad un lordo da 136mila euro.

Il direttore generale di villa Recalcati si ferma a 128mila euro, mentre gli altri dirigenti provinciali (sette) viaggiano su stipendi tra i 94mila e i 147mila euro (Damiano Bosio).

Quelli del capoluogo (sono in tutto tredici) si attestano invece su cifre tra i 98mila e i 105mila euro. Cifre sotto i 100mila euro a Busto Arsizio e Gallarate.

Nelle società partecipate delle grandi città, le ex municipalizzate, gli stipendi sono a cinque zeri: nel 2013 l’ex direttore generale della gallaratese Amsc , poi dimissionario, aveva un’indennità da 130mila euro lordi all’anno (si ferma a 91mila euro invece il direttore del personale ), mentre il pari ruolo della bustocca Agesp, , ora promosso al ruolo di amministratore unico, dichiarava un reddito complessivo da 147mila euro lordi all’anno.

Non è dato sapere l’ammontare degli stipendi della varesina Aspem, che fa capo al gruppo A2A e non è soggetta agli obblighi di trasparenza.

Nella sanità pubblica, dati 2012, il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Varese raggiunge i 165mila euro lordi annui, mentre il direttore amministrativo arriva a 131mila euro.

A Busto Arsizio il dg percepisce 183mila euro lordi, mentre il direttore sanitario e il direttore amministrativo toccano quota 146mila euro. A Gallarate, nominato a settembre, ha percepito 61mila euro.

© riproduzione riservata