Buona la prima, si dice in gergo. Eppure?Eppure “Contava passare il turno”, fanno sapere a gran voce un po’ tutti in casa Pro Patria. Dal tecnico ai giocatori si respira un’aria di soddisfazione per il turno superato in Coppa Italia, per il pericolo scampato di una eliminazione prematura che sarebbe stata tanto clamorosa quanto ingiusta stando a quello che si è visto sul campo contro il Caravaggio.Massimo risultato sì, minimo sforzo no, perché la condizione, ed è normale che sia così, non è ancora quella giusta, perché i meccanismi di difesa, ed è normale che sia così, sono ancora da oliare, perché, ed è normale che sia così, non si può mettere in rete ogni occasione che si viene a creare. Eppure?Eppure pur tenendo in mano il pallino del gioco per 90 minuti si è arrivati a una qualificazione sofferta ai rigori, complice un po’ di stanchezza, complice un po’ di inesperienza, complice anche un po’ di sfortuna. Ed è tutto assolutamente normale. Così però come è normale attendersi qualcosa in più sotto il piano della pragmaticità, così come è normale attendersi ancora qualche innesto là dietro, con la difesa che ha tratti ha pagato l’inesperienza e la voglia di emergere, così come è normale essere comunque soddisfatti per l’attuale stato generale della squadra e del club nel suo complesso. Eppure?Eppure sugli spalti qualcuno ha cominciato a rumoreggiare appena le cose non stavano andando perfettamente secondo i piani. I tifosi bustocchi accorsi in terra bergamasca, pochi ma buoni, di quelli che si facevano sentire, non hanno mancato di far sapere che “questa non è una categoria che appartiene
alla Pro Patria”, non hanno mancato di far sapere che “i ragazzi devono tirar fuori le p…”, pardon, gli attributi, non hanno mancato di far vedere il loro entusiasmo a qualificazione raggiunta. Segnali di un clima intorno alla squadra ancora un po’ instabile, segnali di una piazza che non ammette errori, anche se di errori se ne devono e se ne dovranno commettere per migliorare e per tornare a sognare.Guai a parlare di fantasmi del passato quindi, guai a passare notti insonni, fanno sapere in società. Si pensa positivo, si avanza un passo alla volta senza dimenticare l’obiettivo finale. Le premesse, e non solo quelle, per il taglio netto con un passato che non c’è più ci sono tutte, la dirigenza sta facendo sforzi importanti per poter riportare i Tigrotti a graffiare come un tempo. A proposito, Salvatore Ferraro ha superato le visite mediche, il difensore classe ’83 con oltre 300 partite alle spalle in Lega Pro, porterà qualità ma soprattutto tanta esperienza alla corte di Mister Bonazzi e potrebbe essere l’uomo che consegnerà al reparto difensivo quella quadratura che tanto si va cercando in questi giorni. Restando in tema mercato, proprio questa settimana arriveranno altri ragazzi in prova e si proverà a chiudere il cerchio all’interno della rosa, ma al di là della geometria il clima è quello giusto e c’è ancora tempo. Tempo per preparare l’esordio in campionato del prossimo 4 Settembre a Bergamo con la Virtus, tempo per rituffarsi nella Coppa Italia, questa volta allo Speroni, domenica prossima (orario ancora da definire) contro la Pro Sesto; un test decisamente più probante del precedente sotto molteplici aspetti.