Nido, barricate dei genitori E il Comune ha un piano B

Asilo nido Comerio, i genitori dei bimbi iscritti non vogliono trasferirsi. Il Comune valuta la possibilità di mantenere aperta la struttura per chiudere il ciclo, mentre verranno eseguiti i lavori di ristrutturazione necessari: «È un’ipotesi su cui siamo aperti e disponibili – rivela l’assessore all’educazione – sono in corso le valutazioni tecniche per capire se è fattibile».

Si apre uno spiraglio per i genitori dei 29 bambini iscritti al nido comunale di villa Comerio, in via Magenta, ai quali è stato prospettato il trasferimento dei loro figli al nido Rossini in seguito alla decisione dell’amministrazione comunale di chiudere la struttura al termine dell’anno scolastico in corso.

Una decisione, comunicata in assemblea martedì sera, che ha provocato molte resistenze: la maggiorparte dei genitori vorrebbe infatti che i loro bimbi potessero completare il ciclo del nido nella stessa struttura invece che spostarli in un’altra struttura, lontana tre chilometri e mezzo.

L’assessore all’Educazione non chiude la porta a questa ipotesi, pur confermando la decisione presa dalla giunta, di chiudere il nido Comerio: «Di sicuro non verranno più accettate nuove immissioni, ma la richiesta dei genitori di poter chiudere il ciclo è in fase di valutazione. Siamo aperti a questa possibilità, perché anche per il Comune sarebbe più comodo lasciare nella stessa struttura i 29 bimbi che ancora devono completare il ciclo insieme alle loro maestre. Aspettiamo che i tecnici ci diano una risposta, per capire se è un’ipotesi fattibile in concomitanza con i lavori di sistemazione della struttura». Il nido così chiuderebbe formalmente solo al termine del ciclo dei bimbi attualmente iscritti. La villa Comerio, sede del nido comunale, non risponde più agli standard regionali per questo tipo di istituti, così verrà riconvertita a scuola materna. «I lavori sono necessari e indispensabili» sottolinea Fantinati.

Il progetto di razionalizzazione delle scuole per l’infanzia (nidi e materne) prevede infatti la chiusura del nido Comerio e il trasloco della materna “Bianca Garavaglia” negli spazi di via Magenta: quest’ultima scuola infatti oggi è in affitto in uno stabile privato, per un costo annuo di 60mila euro che pesa sulle casse comunali.

Intanto il Pd interroga l’amministrazione in consiglio comunale: «Quali sono le motivazioni che hanno portato alla cessazione del servizio del nido Comerio?».

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