Attacca anche benino, 18 punti non sono pochi, in difesa aiuta come può, e paga errori non suoi.
Non riesce a dare il suo consueto contributo di punti, rimbalzi ed energia. E’ molto impreciso. Quando il suo interruttore è in off, ne risente tutta la squadra.
La sua tripla impossibile sulla sirena del secondo quarto potrebbe riaprire la partita, ma non è abbastanza. Quando si fa male Ukic, comunque non nella sua miglior serata, e lui passa al timone, Varese crolla. Ne fa una giusta e cinque sbagliate. Non può essere il play titolare.
A tratti è devastante nell’attaccare il canestro, quando punta la difesa è davvero difficile da tenere. Però anche lui, come tutti i suoi compagni. è pigro, compassato ed inconsistente nella metà difensiva. Poi si stira, esce zoppicando, e finisce tutto lì. La squadra si scioglie. Peccato.
Entra e commette due falli in un amen. Due falli dubbi, in cui lui pecca di inesperienza e gli arbitri di severità. Poi non vede più il parquet.
Tanto agonismo e altrettanto impegno, come sempre, ma non combina nulla per trenta minuti.
Si risveglia nel finale con due triple quando ormai i buoi sono scappati dal recinto e non c’è più nulla da fare, notevole quella dalla sua metà campo.
Molle in difesa come Davies. Cerca l’anticipo per non far ricevere i lunghi avversari, ma non gli riesce. Molto impreciso in attacco. Affonda anche lui in una serata da incubo totale.
Non sta bene, e si vede. Il problema è che, pur zoppo, riesce a far meglio di un Thompson perfettamente sano. Quantomeno ci mette un minimo di intensità difensiva, anche se commette alcune ingenuità da matita rossa.
Riesumato in quintetto, non è Attila e non lascia traccia del suo passaggio. Dieci minuti di nulla. Di treni così non ne passano più, Mychel.
Straripante in fase offensiva nei primi due quarti, in cui mette ben 15 punti tenendo in piedi Varese per buona parte del tempo. Poi gli dei del basket gli voltano le spalle, e non gli entra più. Sbaglia tutto. La sua difesa poi resta una domanda irrisposta. A corredo, un fallo tecnico nel momento peggiore