– Piazza Beccaria, così contenuta nelle dimensioni e carina, con gli alberi a ombreggiare l’edicola, il corso pedonale sullo sfondo e i negozietti a fare da arco uno vicino all’altro, sembra un piccolo angolo di un quartiere parigino. Ieri, in una bella mattinata di quasi inverno, si svelava in tutta la sua graziosità, con le bancarelle natalizie a occuparne gli spazi non carreggiabili e la gente che passeggiava placidamente.
Ma non sempre è così, anzi. Nel quadretto ammirato e sopra riportato manca – proprio in virtù della presenza degli espositori – un elemento di disturbo fondamentale, la vera “disgrazia” quotidiana di un luogo che avrebbe ben altre potenzialità rispetto a quelle attuali: le automobili parcheggiate alla rinfusa.
Per piazza Beccaria e dintorni si tratta di una piaga conclamata. Lì dove hanno sede tanti esercizi commerciali storici, nonché un ristorante e un albergo tra i più rinomati di Varese, da sempre ci si trova alle prese con la maleducazione dei guidatori e con la latitanza dei controlli, tanto da non poterne più.
Negli ultimi giorni è arrivata la denuncia di , titolare del negozio di accessori “Dolce Amaro”, posto in un angolo della piazza tra l’autoscuola Unione e l’Hotel Europa. Un angolo buio, verrebbe da scrivere, o che almeno diventa tale quando le macchine in sosta abusiva ostruiscono sia la visuale della sua vetrina, sia il passaggio: «Sono aperta da tre anni e la situazione non è mai migliorata – racconta la commerciante, originaria di Milano e venuta nella Città Giardino per questa attività – La gente parcheggia un po’ dove vuole in una piazza in cui non esiste alcuna area adibita alla sosta, salvo alcuni posti per le moto. Abbiamo provato a mettere delle fioriere nel lato corto dove c’è il mio negozio e l’autoscuola: le spostano e parcheggiano comunque».
Il danno per un’attività commerciale che viene oggettivamente oscurata dalle auto in divieto non è da poco: «La mia vetrina non è più visibile, anche perché non ho insegne aeree. Ho chiamato tante volte i vigili, ho parlato con loro: mi dicono che ho ragione, ma purtroppo è difficile scoraggiare chi se ne frega dei divieti». Quello denunciato da De Andreis, peraltro, non è nemmeno l’unico problema di piazza Beccaria, talvolta sporca e spesso punto di ritrovo dei reduci della movida, propensi il sabato sera a fare i propri bisogni dietro all’edicola e lasciando pessimi ricordi a residenti e commercianti. Per non scrivere degli schiamazzi, che disturbano i clienti dell’hotel Europa. Basterebbe poco per cambiare il volto dello scorcio, partendo dall’annosa questione viabilistica: «Il Comune dovrebbe provvedere ad inibire qualsiasi possibilità di parcheggio, magari con degli archetti non rimovibili».