È una questione di giganti: contro il gigante Vereemenko subisce il tonnellaggio, contro il gigante Lavrinovic paga in altezza, esperienza e tasso tecnico. Giornata grama per Brandon da Philadelphia: non incide in quell’attacco in cui è stato spesso protagonista e soffre in difesa. L’assenza a rimbalzo (solo due carambole conquistate) non grava sul consuntivo finale: tra tante mancanze, sotto questo profilo Varese tiene.
Perché solo 9 minuti in campo? Il leone del Senegal non ne ha dal punto di vista fisico (anche se alla vigilia non erano stati comunicati problemi relativi al suo conto) e in un frangente così breve si tiene in gola i soliti ruggiti. Oggettivamente impalpabile.
Dunque: 31 minuti di gioco, 2/11 al tiro, 2 soli assist e -3 di valutazione. In una parola: nullo, sia nella produzione personale, sia in regia. Dopo essere stato eroe contro Cremona, peraltro al termine di una partita interlocutoria, naufraga contro Reggio e, a consuntivo, non riesce ancora a dissipare i dubbi accumulati in questi mesi: può avere in mano le chiavi della squadra? Con le briglie tirate spesso si autolimita, con quelle sciolte a volte risulta dannoso. Che fare? L’analisi continua…
La tripla da centrocampo allo scadere del terzo quarto va apprezzata a prescindere, anche se vale un misero -27 sul tabellino parziale. Ovidijus, però, non è mai malaccio, al di là di una palla persa piuttosto sanguinosa contro lo squalo De Nicolao. Lotta nel finale, contribuendo a non accrescere il passivo dei suoi.
Da tre ci vede bene (3/6), da due no (0/3). Ma rientra, come spesso accade, nella categoria di coloro che sembrano metterci l’anima, credendo nel proprio dovere anche quando le cose si mettono male. È per questo che lo salvi volentieri, pur in mezzo a errori e pasticci.
La pesante sconfitta della squadra gli toglie mezzo punto da un 7 tondo e singolarmente meritato: quando il collettivo naufraga, i singoli non si possono esaltare. Però 16 punti in 19 minuti, 7 rimbalzi arpionati, 7 falli subiti e quelle bussate che prende e tira sotto canestro sono una collezione che fa bene al cuore del tifoso. Campani c’è, non da ieri: il suo impatto – offensivo e difensivo – è sempre più performante in questa squadra.
Voto difficile da dare. Non fornisce una messe di punti, ma non glielo si chiede nemmeno. Non aspira rimbalzi, e neppure questo è il suo dovere precipuo. Equilibrio e intelligenza? Ecco, questo sì. Ma stavolta non emerge.
Si merita la fiducia, perché ci mette l’anima. A differenza del recente passato, però, rende meno.
Giornata da “ciapa no” per il lettone, scentrato al tiro e quindi poco proficuo. Da insufficienze più gravi lo salvano i 6 rimbalzi