– Finora sono oltre 850, da Nord a Sud, i comuni che hanno proibito i fuochi d’artificio, mortaretti, stelle filanti e altri fuochi pirotecnici. Botti off limits nelle grandi città come Milano (oltre che Settimo Milanese, Magenta e Sesto), Genova, Torino, ma anche ad Ancona, Bari e Cortina d’Ampezzo e non solo. A Bologna niente botti dal 24 dicembre al 7 gennaio, con maxi multa da 500 euro ai trasgressori. Divieto in vigore anche nel centro storico di Siena, mentre a Firenze il sindaco ha invitato i cittadini a fare attenzione e ha lanciato un appello a limitarne l’uso. E Varese? La città e la politica si dividono sull’argomento e domani la giunta deciderà per tutti.
È di settimana scorsa l’invito dell’assessore Regionale , rivolto a tutti i sindaci della Lombardia, a rivedere le decisioni prese in merito ai botti di fine anno. «In questa condizione meteoclimatica particolarmente critica per la formazione e l’accumulo degli inquinanti, è importante ridurre ogni ulteriore possibile fonte d’immissione di gas e particolati atmosferici – ha scritto in una lettera – Tra queste fonti si richiamano i fuochi artificiali e i giochi pirotecnici di fine anno». Questi rappresentano una fonte molto importante d’inquinanti e determinano il raggiungimento di valori di picco elevati e un notevole peggioramento della qualità dell’aria. Varese pare non sia interessata dalla questione perché i valori di Pm10, da che hanno superato il limite nelle giornate del 23 e 24 dicembre, adesso sono nella norma, ma potrebbero cambiare. E sicuramente lo faranno nelle giornate subito successive al Capodanno, quando – dati dell’Arpa alla mano – i valori di inquinanti nell’aria tendono sempre ad aumentare. Una ragione più che sufficiente, per il consigliere Pd , per emettere un’ordinanza anti botti.
«Io sono per seguire sempre gli inviti che vengono dalle istituzioni, a prescindere dal loro colore politico – spiega – Non credo sia una questione di vitale importanza, quindi prenderei come tale il suggerimento dell’assessore a passare un Capodanno sereno, all’insegna della responsabilità». A favore di un’ordinanza che limiti i botti di fine anno è anche il consigliere del Carroccio, . «Concordo anch’io con l’assessore Terzi: i botti inquinano, spaventano gli
animali e sono anche pericolosi. Non li vieterei però del tutto. Si potrebbero autorizzare gli spettacoli pirotecnici organizzati e gestiti da professionisti e vietare invece quelli fai da te». Come quelli che per tradizione e da varesino doc, il consigliere compra «dal Brusa e quindi garantiti e certificati. Mi piace sparare i fuochi, mi diverto e se la giunta dovesse decidere di vietarli vorrà dire che andrò fuori città».
Diverso il discorso per i botti e i petardi, «più logico sarebbe vietare quelli – sottolinea Galparoli – In mani sbagliate sono pericolosi, fanno solo del gran rumore e non regalano alcuno spettacolo». Anche le associazioni animaliste hanno lanciato numerosi appelli, ma chi non ha un cane o un gatto fatica a considerarli una motivazione sufficiente per limitare gli spettacoli pirotecnici. Alla notizia di un possibile ripensamento della giunta – che potrebbe decidere di emettere la fatidica ordinanza anti botti durante la seduta di martedì – molti lettori si sono scatenati online, chiedendo a gran voce che la tradizione venga rispettata. «Non ho un cane, ma posso immaginare cosa significhi per un animale assistere a venti minuti di botti – commenta del Movimento 5 Stelle – Alla luce di questo, penso che si possa tranquillamente rinunciare almeno ai botti e mi auguro che il sindaco Fontana segua l’esempio dei colleghi di altri comuni italiani». Contro i botti e i petardi, ma a favore di fuochi d’artificio controllati, la politica è schierata in maniera bipartisan. Domani la giunta potrebbe decidere di emettere un’ordinanza che limiti in qualche modo i festeggiamenti di Capodanno, a favore però di una migliore qualità dell’aria e della serenità degli amici a quattrozampe. «Vedremo il da farsi – ha detto l’assessore alla Tutela Ambientale – Anche nel caso in cui emettessimo un’ordinanza restrittiva, trovo improbabile che riusciremmo a farla rispettare».