BUSTO ARSIZIO – Capitale dell’inquinamento? No, grazie: «Interventi strutturali – la linea del sindaco Gigi Farioli – li facciamo e li abbiamo appena pianificati, prima che ci arrivasse il ministro dell’ambiente Galletti». Ma l’aria è sempre più irrespirabile: centralina Arpa a quota 138 microgrammi al metrocubo d’aria di polveri sottili, quasi il doppio di Milano. Un nuovo rialzo che riporta Busto Arsizio (anche se la centralina è all’Accam Borsano, a metà strada tra Busto e Legnano) nelle classifiche dell’aria peggiore d’Italia, in questi giorni di bolla mediatica sull’inquinamento.
«Ma ora quello che tutti ripetono, da Galletti in giù, sono le stesse parole che dico da sempre – sottolinea il sindaco Farioli – niente provvedimenti per rincorrere le boutade, ma barra ferma per mettere a punto interventi strutturali e organici». Come quelli che Busto ha già sviluppato negli ultimi anni («teleriscaldamento, incentivi comunali per l’acquisto di auto ecologiche, politiche per l’efficientamento energetico nel Pgt, ma anche un trasporto pubblico più funzionale se non ci fosse stato impedito realizzarlo» fa notare Farioli) e che ha approvato nel Piano d’azione per l’energia sostenibile nell’ultimo consiglio. Perché, come ricorda il sindaco, per dare risposte «serve lucidità e serietà».
Insomma, Palazzo Gilardoni insiste nel “no” al blocco totale della circolazione. Oltretutto, le misure introdotte sono state recepite con grande disciplina dai cittadini: su più di cento i controlli effettuati dalla Polizia Locale, in nessun caso sono state riscontrate violazioni all’ordinanza antismog (che prevede il divieto di circolazione per i diesel Euro 3 senza filtro antiparticolato). E il sindaco Farioli ha invitato i sindaci del territorio ad attivarsi per iniziative univoche e organiche «non per cercare visibilità, ma per rispondere davvero alle esigenze ambientali del territorio, che non sono né di destra, né di sinistra».
Anche l’assessore alle partecipate(nel ricordare anche la delibera di giunta di ieri per il mantenimento in capo ad Agesp della gestione delle centrali termiche dei palazzi Aler, che potrà consentire la riconversione dai vecchi impianti a gasolio) è convinta della «necessità di investimenti per la ristrutturazione degli impianti di riscaldamento, come quello da 1,3 milioni di euro in corso con Finlombarda alle scuole Galilei, per creare opportunità per l’economia, piuttosto che iniziative punitive come il blocco del traffico, che frenano la nostra economia».