VARESE – La freccia questa sconosciuta? Per i varesini pare di sì. Almeno così sembrerebbe secondo un’indagine condotta dall’Asaps, Associazione sostenitori Polstrada, che ha fatto un’indagine in cinque città – Torino, Varese, Bologna, Roma e Napoli – prendendo in esame 700 conducenti in transito sulla viabilità ordinaria e 300 su quella autostradale. Il cui presidente offre una chiave di lettura interessante: «Non sarà che questa pratica coincida con l’utilizzo improprio del cellulare alla guida?». Un campione piuttosto ristretto che però ha rivelato come
l’utilizzo dell’indicatore di direzione per gli automobilisti sia pratica in via di estinzione. Solo il 36%, pari a 362 automobilisti, li ha usati in maniera corretta nella fase del cambio di corsia e secondo quanto previsto dal codice della strada, gli altri 638 (il 64%) no. Anche se Varese, rispetto alla media, se l’è cavata decisamente meglio di altre città. L’indagine Asaps ha visto gli osservatori eseguire i rilevamenti in via Corridoni, via Sanvito, via Caracciolo e lungo la tangenziale.
In tutto è stato osservato il comportamento tenuto di chi era alla guida di 79 auto, 14 veicoli commerciali (tra furgoni e autocarri leggeri non telonati) e sette mezzi pesanti. Il 45% dei conducenti ha utilizzato in modo assolutamente perfetto le frecce, il 55% invece no.
Complessivamente quelli emersi dall’indagine Asaps sono dati poco consolanti anche sulla viabilità ordinaria: di 700 conducenti in fase di svolta a un incrocio (sia a destra che a sinistra), o in fase di cambiamento di corsia in strade a due o più corsie, la percentuale è salita al 38%, 266 automobilisti. I restanti 434 (62%) hanno ritenuto superfluo l’uso di “frecce”.
Secondo quanto rilevato dagli agenti del comando di polizia locale di Varese, quotidianamente sulle strade del capoluogo, il problema è in realtà limitato a un ambito specifico. Varese non ha una viabilità con grandi tangenziali, ad esempio, che comportano l’utilizzo frequente degli indicatori di velocità.
L’uso improprio delle “frecce” viene quasi sempre registrato all’altezza delle rotatorie.
Si parla di utilizzo improprio non perché i varesini non utilizzino l’indicatore di direzione, ma perché paradossalmente lo utilizzano troppo.
La freccia andrebbe inserita per la sola svolta a destra. I varesini abbondano, invece, utilizzandola spesso e volentieri ogni qual volta imboccano una rotatoria. Si diceva di uno spunto di riflessione interessante, però, che amplia il discorso. «Dispiace rilevare come anche molti giovani neopatentati trascurino questa funzione, essenziale ai fini della sicurezza stradale per avvertire gli altri conducenti della nostra intenzione», commenta infatti il presidente dell’Asaps, che pone un interrogativo: «Non è che su questo aspetto incida anche il contemporaneo utilizzo del cellulare alla guida? Non si può tenere il volante, tenere in mano il telefonino, parlare e attivare anche l’indicatore di direzione».
Quello della guida mentre si parla al cellulare senza viva voce o auricolare è invece un fenomeno diffuso. Secondo i dati della polizia stradale di Varese in provincia si è anche andati oltre arrivando al messaggio, oppure, addirittura al selfie mentre si è alla guida di un’auto.
Sono violazioni estremamente pericolose, spesso causa di incidenti, difficilissime da contestare in flagranza. O si ferma l’automobilista mentre è effettivamente al telefono. Oppure diventa molto complicato dimostrare l’accaduto.