Un consorziato (nonché vicepresidente), due società e un’idea che se prendesse piede davvero sarebbe un’altra ancora di salvezza per la Pallacanestro Varese. Fabrizio Fiorini, vice di Alberto Castelli insieme ad Andrea Crocella in Varese del Cuore, è un volto che abbiamo già conosciuto nel nostro viaggio all’interno della famiglia dei proprietari. Effe Effe, la sua azienda, contribuisce al Consorzio dal 2014, anno in cui, tuttavia, lo stesso Fiorini ha lanciato anche un’altra proposta che solo a settembre 2015 ha trovato genesi definitiva: “We Love Varese”.
Ho voluto mettere sul piatto qualcosina in più affinché mi fosse data la possibilità di gestire questo marchio. L’intento è quello di sfruttarne le potenzialità e farlo diventare un’occasione ulteriore di sostentamento per la società attraverso il merchandising. We Love Varese è un’impresa il cui capitale è stato solo parzialmente sottoscritto, in modo da essere aperta a tutti coloro che vogliano partecipare a questa avventura, e ha un patto ben preciso che la sostiene: in caso di perdite ci rimetto io, in caso di guadagno il ricavato va al Consorzio. E quindi a Varese.
Perché nello sport italiano il valore dei marchi viene sfruttato poco o nulla: solo il calcio fa qualcosa. Quello di Varese è un brand importante e può essere redditizio: io vorrei monetizzarlo e renderlo noto al territorio. Non è solo una questione economica: mi piacerebbe che venisse davvero capito quale sia il significato dell’attività di Varese nel Cuore. All’inizio abbiamo salvato la Pallacanestro Varese, oggi siamo la sua stampella, quella che la sostiene nei momenti difficili come davanti al buco di bilancio emerso quest’anno. Non siamo uno sponsor e, purtroppo, non tutti l’hanno ancora compreso.
Pochi e non nascondo un pizzico di delusione. La nostra iniziativa paga forse il brutto periodo attraversato dalla squadra e l’approccio diffidente della tifoseria. Ma non mi fascio certo la testa, perché penso che l’idea sia buona: l’anno prossimo verrà riproposta, anche se magari in altra forma. E aggiungo che tutte le copie del calendario rimaste invendute saranno distribuite gratuitamente in prossimi eventi che terremo sul territorio.
Dobbiamo stare con i piedi per terra: occorre tranquillità per poter dare il meglio. Negli ultimi mesi sono usciti tutti i nostri limiti e si è compreso come alcune scelte siano state profondamente sbagliate. Abbiamo una squadra capace di fare qualcosa di buono solo se gioca con intensità e mi piacerebbe che i giocatori capissero anche che a Varese non si può prendere certe scoppole: abbiamo preso qualche batosta di troppo, figlia forse di superficialità. In campionato, ora come ora, bisogna pensare alla salvezza, mentre in coppa dobbiamo andare avanti il più possibile: ci farebbe bene, anche dal punto di vista economico.