Kangur, l’orgoglio del campione. Avramovic e Pelle, il futuro è vostro

Passo avanti di Maynor, a Johnson serve solo più concentrazione. Le pagelle di Alberto Coriele

Uter lo mette abbastanza in difficoltà nei primi minuti e in difesa soffre. Al tiro non si vede molto, trema un po’ in lunetta ma recupera con una buona dose di rimbalzi. Ha un sussulto nel terzo quarto, ma si ferma lì.

Un passo avanti notevole rispetto alle ultime uscite. Nulla di eclatante, sia chiaro, però entra più spesso in ritmo, trova con più facilità la giocata anche se lo smalto non è ancora brillantissimo.

Partita sensazionale di Aleksa, che si conferma su livelli altissimi. 29 punti, tre assist, 65% al tiro. Non sono le cifre però a spiegare il suo dominio. Ogni minuto in più che passa in campo gli fa acquisire sicurezza e sfrontatezza. Il suo impatto sul campo è devastante: tripla, palla rubata e fallo subito con liberi annessi. Esalta già il pubblico di Masnago, si assume responsabilità importanti, segna sempre. Che acquisto! Sarebbe da 10, ma non vogliamo che si monti la testa, però abbiamo trovato un fuoriclasse.

Altra prestazione importante di Norvel che entra anche nelle azioni decisive della partita, portando a casa la solita risma di rimbalzi e di stoppate. Come Avramovic, la sua è una crescita continua che fa solo ben sperare. per il futuro. Ancora da sgrezzare in qualche aspetto del gioco, ma questo è un processo lento e costante che lo porterà a livelli ancora superiori.

Sette punti, prestazione non eccellente al tiro e qualche forzatura che fa saltare sulla sedia dalla rabbia. Capita che, palla in mano, gli si chiuda la vena e perda la giocata.

Gioca 5 minuti, va in lunetta e fa un 1/2. Stranamente poco impiegato, per scelta tecnica.

Eravamo pronti a bocciarlo, a dire che così non va, che era un altro passo indietro. Poi però l’ha vinta lui con cinque punti consecutivi e con quella tripla finale. L’orgoglio del grande campione, l’orgoglio di Kangur. Ti vogliamo sempre così perché quello dei primi 39 minuti non eri tu.

Aveva una non-prestazione da farsi perdonare, ed esordisce attaccando il canestro più di chiunque altro. La sua verve dopo un inizio arrembante si spegne un po’. Poi però regala minuti di grande qualità e, pur segnando poco, è in campo quando Varese piazza il parziale del vantaggio nel terzo quarto. C’è, e si fa sentire.

Non una gran prova al tiro, si prende ancora qualche pausa di troppo durante il match. Se riuscisse a mantenere la concentrazione per tutto l’arco del match, sarebbe davvero un’arma impropria.