Gallarate, Nicosia avverte: “Sì al teatro, no agli sprechi”

GALLARATE «Finora è successo che quello che è stato stanziato non è bastato». Sebastiano Nicosia, assessore alla Cultura, ha spiegato così le ragioni della crisi della Fondazione «1860 Gallarate città».Lo ha fatto ieri pomeriggio, intervenendo al Melo di via Magenta nell’ambito di «Un caffè con», rassegna di incontri con personalità di spicco della realtà cittadina. Suscitando la sorpresa di più di uno spettatore, l’esponente dell’esecutivo di centrosinistra ha ricordato come l’ente che ha gestito il Teatro del Popolo e il Condominio abbia accumulato debiti per poco meno di 900mila euro.«Dalla cultura non pretendiamo che generi un utile, addirittura nemmeno che vada in pareggio. Però, se si stanzia una cifra, quella deve bastare»: questo il monito dell’assessore. Ogni anno il municipio ha versato nelle casse della Fondazione 400mila euro per la programmazione della stagione. Ma il denaro non è bastato e i debiti

si sono accumulati. Fino a che, martedì, il Cda non ha deciso per lo scioglimento.«Questa cosa ci tengo a sottolinearla: si è trattato di una decisione del Cda – ha rimarcato Nicosia – la Fondazione si trovava in una situazione debitoria troppo elevata nei confronti dei fornitori. Il “rosso” è dovuto per almeno 600mila euro (su un totale di poco meno di 900mila euro, ndr) a persone che hanno lavorato e, da un paio d’anni, aspettano di essere pagate».Ma che succederà, ora, dei teatri? L’intenzione è quella di proseguire con l’attività: «Non vogliamo fermarci nemmeno per un anno – si è impegnato – il mio desiderio è che la stagione teatrale si faccia e devo dire che siamo a buon punto. Certo, non programmeremo più 40 spettacoli, un cartellone sbilanciato rispetto alle esigenze del territorio». Le risorse «saranno investite. Ma dovranno bastare».

e.romano

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