Visita degli ultras all’allenamento

Un gruppetto di Arditi ha interrotto il lavoro di Moretti: tre minuti di faccia a faccia a centrocampo. Il coach: «Visita attesa. I toni non sono mai stati minacciosi, noi domani dovremo fare il massimo»

Apparente fuori programma ieri pomeriggio al Palawhirlpool. Intorno alle 18 l’allenamento diretto da coach Paolo Moretti è stato interrotto da una delegazione di Arditi, il gruppo organizzato di tifosi che anima la curva nord di Masnago. Gli ultras, presenti in una trentina, sono entrati nel palazzetto intonando un coro per Varese e dirigendosi immediatamente al centro del parquet, dove i biancorossi stavano provando gli schemi in vista del derby contro Cantù di domani sera.

Per circa tre minuti i capi della delegazione hanno tenuto a colloquio l’intera squadra, cui si sono aggiunti anche Max Ferraiuolo e il presidente Stefano Coppa. Con toni bassi ma risoluti, davanti ai giocatori immobili, i tifosi della curva hanno chiesto il massimo impegno in quella che sarà una partita fondamentale per il cammino della Openjobmetis.
Perché apparente fuori programma? Perché in realtà sia lo staff societario che quello tecnico sapevano dell’intenzione dei tifosi di parlare alla squadra prima del derby e in un momento così particolarmente difficile. Lo ha confermato a fine allenamento Max Ferraiuolo, che si è anche fermato a conversare privatamente con loro dopo la chiacchierata in campo: «Ci aspettavamo questa visita – ha detto il team manager biancorosso – I toni non sono stati minacciosi». Lo stesso ha affermato Paolo Moretti: «I ragazzi della curva hanno semplicemente espresso il sentimento di tutti i tifosi varesini in vista di una gara così importante, ritenendo di porci un saluto e un augurio che abbiamo apprezzato». Attesa o meno e seppur civile nelle manifestazioni concrete, l’ambasciata di ieri è stata l’ennesimo simbolo della disgraziata prima parte di stagione alle latitudini prealpine. La classifica è preoccupante, il travaglio di atleti che vanno e vengono rende lontana la definitività della squadra, i risultati negativi e la bassa fiducia nelle scelte societarie fanno sentire il loro peso: il derby potrebbe essere uno spartiacque nella pazienza dei supporter, mai mancata finora al di là di fischi e mugugni. Perdere contro gli uomini di Bazarevich vorrebbe dire mettere il punto esclamativo su un girone d’andata da dimenticare, facendo restare Varese languente nel suo pozzo senza fondo di problemi. Vincere, al contrario, darebbe un potente accenno di scossa, certamente da confermare nel prosieguo ma importante in senso assoluto, proprio perché ottenuta contro avversari che non sono e non saranno mai come tutti gli altri per il pubblico del Palawhirlpool.

Sale la tensione dunque, parimenti alla determinazione dimostrata ieri sul campo dallo staff tecnico coordinato da coach Moretti. L’allenatore toscano ha provato diversi schemi cinque contro zero e poi ha testato difesa e attacco in lunghi cinque contro cinque a metà campo. Non sono mancati urlacci, reprimende, grinta. La risposta della squadra lo ha soddisfatto: «Tutta la nostra settimana di lavoro è stata buona migliore di quella che ha preceduto Pistoia e che è stata finora l’unica che abbiamo potuto dedicare completamente al campionato. Ho visto intensità e voglia da parte dei miei giocatori e questo mi conforta. L’unico che non ha potuto forzare più di tanto è stato Faye, già in difficoltà contro Reggio per problemi fisici. Stiamo cercando di rimetterlo al meglio: contro Cantù ci sarà». Partita dura: «Abbiamo l’incognita di ciò che troveremo – conclude il coach – Per loro questa è stata la prima settimana con un nuovo allenatore che avrà sicuramente avuto il tempi di preparare qualcosa di inedito».