Sconfitta e dimissioni, caos Varese. Enzo Rosa: «Debiti e tradimenti»

Dopo il campionato, persa anche la finale playoff: il presidente se ne va, tifosi umiliati. L’ennesimo terremoto arriva dopo lo 0-2 del Gozzano, allo stadio e sui social esplodono rabbia e domande

Chi ha a cuore il Varese (i tifosi in primis, ma non solo…) vuole sapere cosa sta succedendo. Ce lo si chiedeva alla fine della partita di ieri, e ancora nelle chat e sui social. Difficile accettare le motivazioni “ufficiali” esposte in conferenza stampa (che vi riportiamo nel pezzo a destra). Ne abbiamo parlato con Enzo Rosa, socio di minoranza del Varese e storico tifoso senza interessi diversi dal bene di questi colori.


Va chiesto ai diretti interessati. Io la situazione la conosco: con Fabio Baraldi ho avuto modo di stringermi la mano a Sesto San Giovanni e nulla più. Fino a qualche giorno fa, quando mi ha chiamato lui: voleva conoscere i soci di minoranza. Ho percepito un disagio profondo, una persona amareggiata, per motivazioni che mi ha spiegato ma che non voglio dire: se vorrà, sarà lui a farlo. Era amareggiato, affranto: forse la valutazione che aveva fatto sulle persone con cui si è trovato a lavorare non si è dimostrata uguale a ciò che si aspettava. Quindi l’epilogo di oggi con le sue dimissioni non mi ha stupito.


C’era un progetto fondato su Baraldi, che invece se ne va deluso: qual è quindi questo programma? Sarei curioso di saperlo. Stando al “sentito dire”, stanno lavorando su un ristorante a Varesello e nuovi campi ad Albizzate: chissà, vediamo… Mancherebbe un piccolo dettaglio: dove sono le risorse? Quali sono? Chi le ha? Perché altrimenti siamo ancora alle stesse promesse di marzo: forse ci saranno anche le stesse persone ad ascoltarle e prenderle per buone…

La maggioranza espresse la volontà di continuare, noi della minoranza facemmo mettere a verbale del Cda, che è un organo amministrativo che deve tenere conto di tutte le persone che ne fanno parte, che avevamo un imprenditore pronto a mettere subito 500.000 euro per concludere la stagione e altri due che ne avrebbero messi 100.000 a testa: soldi veri, senza “se”, “forse”, “ma”. La maggioranza non era d’accordo per questa via, ed era loro diritto farlo: dissero di avere un imprenditore molto più forte dei nostri per un progetto più ampio, che avrebbe permesso di chiudere la stagione in modo ottimale e programmare le successive; così il nostro progetto non fu neanche preso in considerazione.

Non lo so, perché non è stato detto a nessuno, né a noi, né alla stampa, né ad altri. Io mi sono informato e mi risulta che ci siano degli scoperti almeno pari, se non maggiori, rispetto a febbraio/marzo. Da socio del Varese vorrei sapere come stanno le cose. A me risulta che la ditta Vanoni avrebbe ricevuto 5.000 dei 75.000 euro che gli spettano. Mi risulta che a Macron mancherebbero 35.000 euro. Mi risulta che qualcuno stia pensando di fare causa al Varese. Mi risulta che ai giocatori mancherebbero ancora mensilità e che altri dipendenti non sarebbero stati pagati. Mi risulta che siano arrivate bollette da pagare e non pagate, tanto che oggi si vociferava come avere acqua e luce allo stadio fosse una concessione per giocare l’ultima partita. Insomma, mi pare ci sia una gestione societaria che fa acqua da tutte le parti, con la benevolenza di chi dovrebbe vigilare. Io la faccia la metto sempre, altri fanno finta di nulla: avranno i loro buoni motivi per farlo. Io sono animato da una sola cosa: l’amore per questi colori. Null’altro.

Perché si è lavorato sotto coperta. Noi ci siamo rifiutati di sederci ancora al tavolo con queste persone e abbiamo nominato un nostro rappresentante. Ci aspettavamo che qualcun altro si svegliasse a chiedere: «Cosa sta succedendo?». Solo qualcuno l’ha fatto. Abbiamo avuto un bravo ragazzo, giovane, sportivo, un atleta, durato due mesi e mezzo, che ieri è uscito in modo elegante ma mi pare ovvio che qualcosa gli abbia fatto dire “basta”. Credo che tutti abbiano capito che ha dato le dimissioni per un motivo diverso da quello che è stato detto.

Con loro non trattiamo, con loro non parliamo. Anzi potrei anche dare le quote in mano alla città, al sindaco, lasciando una società con persone che reputo totalmente inaffidabili: sono spariti all’improvviso, salutando tutti; poi sono tornati altrettanto all’improvviso, cambiando idea, dicendo di avere un nuovo progetto. Hanno anche preso uno studio legale, per essere rappresentati ed essere credibili, che sarei curioso se e con che soldi hanno pagato: noi il nostro avvocato l’abbiamo pagato con i nostri soldi. Quando sono rientrati hanno presentato Baraldi come la soluzione di tutti i problemi: come ho detto, un bravo ragazzo, che non pensava di finire in un frullatore di questo tipo e così, in modo elegante, ha deciso di andarsene. Se il Varese dovesse essere a rischio dovremmo capire a quanto ammonta ora il buco e eventualmente potremmo dare un mano: ma non con loro, questo è sicuro.