come, sul suo profilo Facebook la foto dell’agente che aveva arrestato il fratello Giuseppe: «Questo è il poliziotto che era in caserma negli ultimi attimi di vita di mio fratello».
Il post è stato rimosso dopo poche ore, ma i legali del poliziotto sono pronti a sporgere denuncia per diffamazione nei confronti di Lucia Uva.
Il caso-Uva come il caso-Cucchi. A distanza di poche ore dalla pubblicazione da parte di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, di una foto del carabiniere indagato per la morte del fratello, la sorella di Giuseppe Uva, morto in ospedale nel 2008 a Varese dopo essere stato fermato da poliziotti e carabinieri e portato in caserma, imita Ilaria Cucchi e posta sul suo profilo Facebook l’immagine di uno degli agenti coinvolti, un “selfie” a torso nudo in palestra, come quella del carabiniere del caso Cucchi.
«Questo era il poliziotto che la notte del 14 giugno 2008 era presente nella caserma quando hanno preso Giuseppe. Ha un profilo Facebook – le parole scritte da Lucia Uva – io che colpa ne ho se come Ilaria Cucchi voglio farmi del male per vedere in faccia chi ha passato gli ultimi attimi di vita di mio fratello. Questo soggetto a Giuseppe lo conosceva molto bene…».
Secondo la famiglia, quella notte era stato picchiato dagli uomini delle forze dell’ordine, che invece hanno sempre negato. Il processo è attualmente in corso a Varese, con sei poliziotti e due carabinieri accusati di omicidio preterintenzionale, arresto illegale e abbandono di incapace.
Come nell’analogo post di Ilaria Cucchi, anche quello di Lucia Uva ha subito surriscaldato la rete, tanto che dopo un’ora la stessa sorella di Giuseppe scriveva: «Non facciamo il loro gioco, comportiamoci da persone intelligenti: niente offese come loro hanno fatto coi nostri cari, niente guerra. Solo i vostri commenti di quello che pensate. Noi vogliamo solo la verità». Più tardi il post verrà rimosso, mentre il poliziotto, che ha subito minacce come già il carabiniere del caso Cucchi, sarà costretto a bloccare il suo profilo Facebook. Non rilascia dichiarazioni l’avvocato, il legale di quasi tutti i poliziotti a processo per il caso-Uva, che si limita a ribadire: «Aspetto la sentenza».
Di certo però per Lucia Uva potrebbe scattare una denuncia per diffamazione, analogamente a quanto già annunciato alle agenzie di stampa da, l’avvocato che difende il carabiniere “messo alla berlina” su Facebook da Ilaria Cucchi.
Parla di «macchina del fango contro agenti di polizia e carabinieri che hanno solo fatto il loro dovere» l’altro legale , contattato da Corriere.it.
«Presenteremo querela contro Lucia Uva e contro tutti quelli che hanno rivolto insulti contro di lui. Devolveremo una parte della somma ricavata dalla causa alle famiglie dei poliziotti vittime».