Nicolò Schira è ancora giovanissimo ma è già una delle autorità del calcio mercato tant’è vero che la Gazzetta dello Sport non si è lasciata scappare la sua firma. Fra le tante anticipazioni scovate dal giornalista c’era stata quella del doppio divorzio fra il Carpi e due grandi ex del Varese: Beppe Sannino e Sean Sogliano. Schira spiega: «L’allenatore era arrivato al posto di Fabrizio Castori ed era stato voluto fortemente dal direttore sportivo che, dopo l’esonero di Sannino, ha lasciato il Carpi, club ora indaffarato nel cercare di cedere quasi tutti i giocatori portati da Sogliano, tranne Zaccardo».
La breve esperienza in Emilia è comunque acqua passata perché Sogliano ha trovato un’altra squadra: il Genoa. Per Schira la storia è già avvincente: «Sean è alle prese con una bella sfida perché arriva in una squadra dove papà Ricky era stato da dirigente, realizzando cose importanti. Se l’avventura in rossoblù è qualcosa di stimolante di per sé, Sogliano, che io stimo molto, si troverà davanti un presidente non facile come Enrico Preziosi. Intendo dire che il patron ama operare sul mercato, proprio come fa il figlio: solo Capozucca ha sempre tenuto botta bene mentre altri d.s. – vedi Foschi e Lo Monaco – sono rimasti poco». Ora tocca a Sogliano: «Lo sappiamo tutti: Sean ha una spiccata personalità ed è uno di quei direttori vecchio stampo che è abituato a decidere tutto, anche i compiti da assegnare ai magazzinieri. Adesso dovrà vedersela con un presidente come Preziosi e con il figlio del patron che, tra l’altro, non sembra avere questo grande feeling con Gasperini: Sogliano avrà dunque anche il compito di stare vicino all’allenatore del Genoa».
Il mercato sarà comunque il vero banco di prova: «Si potrà capire in che modo si integrerà Sogliano con Preziosi, che stima il d.s. da tempo immemore. Quando ancora era al Varese, il patron rossoblù lo aveva sondato per portarlo a Genova e aveva pensato anche a Sannino».Schira, a questo punto, parla anche di Sannino: «Ha indossato i panni del mago delle promozioni in C e a Varese si è guadagnato la B, sfiorando la promozione in A. Poi si è fatto onore al Siena e anche a Palermo, nonostante l’esonero a cui per la verità è seguito il
ritorno in panchina alla fine della stagione, non aveva fatto male. Paga delle scelte affrettate, come quella di lasciare il Watford, che poi ha vinto il campionato, e di tornare in Italia subito: ma Catania non era la piazza giusta e forse avrebbe dovuto aspettare un’offerta dalla A, invece di scendere in B». Chi vuole fortemente allenare in B quest’anno è Stefano Bettinelli, vice di Sannino nei tempi della scalata biancorossa dall’ultimo posto della Seconda divisione alla B. Schira rivela: «Bettinelli è sempre molto vicino al Livorno anche se Spinelli s’impunta a non dare il ben servito a Mutti».
Perché? La risposta è scontata per Schira: «Se pure Mutti ha fatto solo due punti in sette partite e adesso il Livorno rischia di retrocedere, Spinelli non vuole dare torto a se stesso. È stato lui a sceglierlo, mentre il direttore degli amaranto Elio Signorelli spingeva per avere Bettinelli. Vi posso rivelare che l’ex allenatore del Varese aveva già la penna in mano per firmare il contratto ma Spinelli ha optato poi per Mutti». Scelta finora infelice: «Se il tecnico incomincerà col piede giusto il girone di ritorno, avrà fiducia ma se perderà la prima partita con il Pescara allora davvero potrebbe succedere qualcosa a Livorno, e l’arrivo di Bettinelli non sarà più un miraggio».
Schira chiude parlando di un altro ex del Varese: «Tutti si domandano che fine farà Giulio Ebagua al mercato di gennaio. I tifosi del Como l’hanno sempre fischiato perché l’attaccante è stato una bandiera biancorossa e per un battibecco al campo di allenamento. Ma nell’ultima partita di campionato con la Salernitana è uscito tra gli applausi. Il Vicenza lo vuole ma potrebbero esserci altre sorprese».