Quando si parla di mercato, di contratti, di cifre e di ingaggi è opinione comune pensare che si tratti di una sola questione di soldi. Perchè in fondo di quello si parla. Stipendi, salari, paghe, compensi, retribuzioni, onorari. Parole fredde e distaccate, ben lontane dalla sfera emozionale. Ben lontane dall’amore.
Ma il Varese, quello rinato come una rossa fenice che arde passione dal fango di Parabiago (domani compie 10 anni) non può essere aggettivato come freddo. Questo Varese è amore, allo stato puro, e proprio oggi (casualità?) ci regala i rinnovi di due biancorossi speciali. Due che quella maglietta la infiammano ogni volta che la indossano. Rea e Cristiano.
Noi l’abbiamo ripetuto come un mantra per tutta l’estate: restano, anzi: prolungano. Così è stato. La comunicazione ufficiale è di poco fa, rimarranno con noi fino al 2016.
«Sono molto felice di questo rinnovo: negli ultimi tempi si è parlato anche di un mio possibile addio. Sento Varese come casa mia: io e la mia famiglia siamo riusciti ad ambientarci alla perfezione. Desidero inoltre ringraziare i tanti tifosi che mi hanno fatto sentire il loro calore durante questa estate, e non vedo l’ora di ripagarli con le mie prestazioni sul campo» sono le parole di Rea, seguite da quelle di un felicissimo Cristiano: «sono davvero entusiasta: a Varese si lavora bene, lo spogliatoio è unito e stiamo costruendo un grande gruppo. La nostra forza è lo spirito di squadra, che ci porta a lottare su ogni pallone. Sono molto motivato: gli stimoli non mi mancano ed ho sposato senza esitazione il progetto del nuovo Varese. Darò tutto per questa maglia e non vedo l’ora di recuperare dai problemi fisici degli ultimi giorni per scendere in campo».
I nostri ragazzi, come ci ha detto Ambrosetti pochi giorni fa commentando il mercato, devono amare la maglia e dare tutto per la causa. Questo è il segreto del Varese. Il segreto di un mercato vincente. Il segreto di questi due rinnovi, con spalmamento dell’ingaggio. Perchè con i soldi compri tutto ma non l’amore. Rea e Cristiano hanno dimostrato – con questa scelta – di amare la maglia, i tifosi e la città; e questo nessuno glielo può togliere. Non esistono soldi che ripaghino l’amore incondizionato e reciproco tra Varese squadra e Varese città.
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