Quella difesa che in Italia diventa reato

Se il fatto fosse successo negli Stati Uniti, troppo spesso presi ad esempio, l’uomo che ha difeso se stesso e la sua famiglia, oltre che l’anziana madre, tutti sorpresi nel sonno da ladri, quest’uomo non sarebbe mai stato condannato alla galera come fosse lui il responsabile se questi delinquono e rubano mettendo a rischio l’incolumità delle persone oneste che hanno l’unico “torto” quello di essere cittadini onesti. Già l’America, ma noi siamo in Italia paese

dove tutto è permesso e giustificato. Viviamo nel paese delle indagini che talvolta si insinuano già come una condanna, anche quando non sono accompagnate da una bella ordinanza di custodia cautelare, dirette a stabilire se un onesto cittadino è tale, se una vittima è una vittima o no, già cavilli che spesso stravolgono la realtà dei fatti, ed ecco allora che l’aggredito nel pieno della notte diventa il bruto e il ladro diventa una povera vittima.

Renato Meroni
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Abbiamo una cultura giuridica diversa rispetto agli americani. Ce ne lamentiamo spesso, e talvolta a ragione: siamo governati da leggi che consentono di sfuggire a se stesse. Quando la puntigliosità del loro dettato diventa l’occasione per fare del cavillo la via d’uscita da responsabilità penali, non siamo più nella giustizia. Siamo nell’antigiustizia. Però il nostro garantismo, se correttamente interpretato, è assai meglio della sbrigatività altrui, talvolta perfino responsabile dell’esecuzione d’una pena di morte. Si sbaglia di meno da noi che negli Usa:

i tre gradi del processo servono a questo (Perugia lo ha appena dimostrato). Passando al caso specifico: è ovvia la comprensione verso chi reagisce emotivamente a un agguato criminale, per di più portato nella sua casa. E difatti il codice prevede l’eccesso di legittima difesa. Cioè: non giustifica mai la violenza, ma ne sa valutare l’uso se provocata da una violenza diversa e peggiore. Codificare la pratica della violenza, sia pure a scopo difensivo, le assegnerebbe un primato dalle conseguenze non secondarieMax Lodi

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