Resurrezione. Una Varese che non t’aspetti

Difesa, rimbalzi, gioco, carattere: Reggio Emilia, seconda in classifica, sconfitta al PalA2A: 81-71. Maynor e Bulleri le guide, la zona il cemento, Anosike il muro portante: vittoria prestigiosa. Da cui ripartire

No, Varese non aveva alcuna voglia di perdere questa volta. Troppe undici sconfitte in tredici partite, troppe anche per chi aveva dato la netta impressione di aver smarrito la propria identità per strada. (anzi, di non averla proprio trovata un’identità). Davanti a un PalA2A che non ci sperava molto, reso oggettivamente pessimista da un calendario che proponeva la seconda in classifica da affrontare, i biancorossi hanno allora fatto un patto con il diavolo: giocare la miglior partita possibile nelle condizioni in cui si trovavano (senza uno straniero, senza Campani, con il peso psicologico dei continui insuccessi).

Ci sono riusciti, trovando una “w” prestigiosa e per certi versi incredibile: da Masnago è Reggio Emilia a uscire con le ossa rotte (81-71), al termine di una battaglia di 40 minuti in cui Varese ha fatto vedere tutto quello che finora è abitato solo nei sogni dei suoi tifosi. In difesa, prima di tutto, con una zona ben disposta da Moretti ed eseguita dalla voglia dei suoi; come temperamento, evitando qualsiasi aggancio da parte degli ospiti nei momenti decisivi, commettendo errori ma quasi mai in fila; come qualità, cercando tiri buoni (anche senza metterli), aspirando rimbalzi (40-27) ed esprimendo il meglio del repertorio di quasi tutti gli interpreti. La saggezza che sa ancora far male di Bulleri (10 punti e guida a gestire i palloni caldi), la classe di Maynor (18 punti e canestri di grande fattura), la sostanza di Anosike (10 punti e 13 carambole), alla miglior partita in biancorosso, la quantità di Eyenga (pochissime forzature: 6/8 da 2): considerato chi c’era davanti c’è da spellarsi le mani, quasi increduli che sia la stessa Openjobmetis – brava anche a sfruttare la giornata no avversaria – che tanto aveva fatto piangere fino ad ora ad aver prodotto tutto ciò.

La cronaca. Pronti via e Reggio vuole correre, proposito tuttavia frustrato da diversi errori al tiro dalla lunga distanza. A venir fuori è allora Varese, che cerca Anosike sotto canestro e trova i centri di Cavaliero ed Eyenga. Tanto non basta, tuttavia, a staccare la Grissin Bon: Cervi è un problema sia per Oderah che per il suo sostituto Pelle, poi arrivano due fischi piuttosto favorevoli a Della Valle e

De Nicolao che favoriscono piuttosto il primo allungo reggiano (7-12 al 5’). Bulleri pesca il jolly (canestro e secondo fallo di Cervi), Cavaliero risponde a Della Valle, poi è la zona di Moretti (alternata a difesa allungate) a bloccare i ritmi degli ospiti: tra falli generosi e momenti di buon gioco (i canestri di Avramovic e Maynor e la stoppata di Anosike su Polonara), la prima sirena suona sul 21 pari.

Il parziale tutto sommato positivo contro la seconda in classifica è più che meritato: la Openjobmetis persevera con una “3-2” quasi sempre attenta, mobile e ben adattata, mentre in attacco trova sia il talento di Maynor, sia la pazienza di pescare tagli e tiri puliti da sotto canestro contro la retroguardia fisica (e da “mani addosso”) degli emiliani (25-21 al 13’). Se Pelle incappa nella terza penalità, Needham viene pescato alla quarta, e Reggio perde anche Stefano Gentile (grave infortunio alla caviglia per lui). E’ il momento di mettere la quarta e i padroni di casa non si fanno pregare: Anosike trova il balzo giusto su assistenza di Cavaliero, poi Eyenga si infila come il coltello nel burro e “scrive” il 33-25 del 16’. Varese allunga fino a +10, poi – complice la “comparsa” di alcune forzature offensive – incassa 8 punti in fila di Aradori che rimettono Reggio Emilia ad accettabili distanze (38-33 al 20’).

C’è il talento di Maynor a guidare la ripresa della danze (43-36 al 22’), balli con ritmi, in progressione rispetto ai primi venti minuti, nei quali tuttavia Varese si perde strada facendo. Sono tanti i palloni che i “morettiani” buttano via nel percorso (addirittura 8 in 7’), esponendosi a degli ospiti non certo perfetti (quanti tiri sbagliati…) ma con l’intenzione di trovare spunto per recuperare da una partita che diventa sporca e cattiva (49-45 al 25’). Ci vuole tutta l’esperienza del Bullo per ritrovare la strada (54-45 al 18), con il play che pesca anche il quinto fallo di Cervi e impedisce l’aggancio alla squadra di Menetti (54-49 al 30’).

Che ci riprova nell’ultimo quarto, replicando colpo su colpo prima all’invenzione di Avramovic (unico squillo del serbo), poi all’ennesimo canestro di lotta di Anosike (60-54 al 32’). I falli dello stesso centro di New York e di Pelle costringono coach Moretti ad andare con Kangur da “5” nel rettifilo finale che si apre sul 69-58 dopo il mini parziale firmato proprio dall’estone dagli occhi di ghiaccio: la Openjobmetis parte avanti e ci resta, nonostante Aradori faccia di tutto per non arrendersi, con le giocate di un Maynor superlativo che chiudono la contesa e fanno finalmente gioire Masnago, dopo tanta tristezza.

Anosike 10 (4/8, 0/1), Maynor 18 (4/10, 24), Avramovic 8 (1/1, 1/2), Pelle, Bulleri 11 (1/1, 1/6), Lo Biondo, Cavaliero 10 (2/5, 2/4), Kangur 10 (4/5), Canavesi ne, Ferrero 2 (1/1), Eyenga 13 (6/8, 0/1), Johnson ne. All. Moretti.

Aradori 21 (3/4, 4/8), Needham 2 (0/2, 0/3), Polonara 12 (2/4, 2/4), James 4 (2/5, 0/1). Della Valle 12 (2/6, 0/6), De Nicolao 6 (1/4, 0/1), Strautins ne, Cervi 4 (2/5), Lesic 8 (2/4), Gentile 2 (0/1 da tre). All. Menetti.

Sahin, Biggi, Belfiore.

Da 2 punti: V23/39, R14/34. Da 3: V6/18, R6/24. Tiri liberi: V18/24, R25/29. Rimbalzi: V40 (Anosike 13), R27 (Polonara 7). Assist: V12, R7. Palle perse: V22 (Eyenga 5), R16 (Aradori e Lesic 3). Recuperate: V8, R9. Usciti 5 falli: Cervi, Pelle, De Nicolao, Anosike. Spettatori: 3443.