«Sono cinese ma mi sento un bustocco. Amo il lavoro»

Verso il voto - Li Min Chen, ristoratore, si candida con la lista “Busto al Centro”

– «Il primo candidato cinese? Ma io mi sento bustocco». Parola di , il noto ristoratore che ha deciso di scendere in campo a fianco di nella lista “Busto al Centro-Castiglioni Sindaco”. Ha 44 anni, vive a Busto da più di trent’anni – ora è sposato e ha tre figli – arrivato dalla città di Hangzhou quando era bambino, con i genitori che avevano aperto uno dei primi ristoranti cinesi della città, in via

Mentana. «Ho fatto le scuole medie Bossi, poi le superiori all’Enaip a Varese, quindi ho sempre lavorato nel ristorante di famiglia – racconta Li Min, la cui attività omonima è oggi in viale Borri – ormai mi sento bustocco a tutti gli effetti. È una città che mi ha dato tanto e vorrei ricambiare dando il mio contributo, vista la maturità e la consapevolezza che ho acquisito dopo tanti anni di attività da commerciante».

Segue le orme di Porfidio, che conosce da sempre visto che era assicuratore di suo padre. «Abbiamo dei percorsi di vita simili. Lui dal Sud Italia, io dalla Cina, e ci siamo affermati a Busto». E a chi chiede a Li Min perché ha deciso di candidarsi, lui rispolvera «una frase che dice sempre Porfidio: “non conta che il gatto sia bianco o nero, l’importante è che acchiappi il topo”. Ed è con questo spirito, che non ha colore politico, che ho accettato di mettermi a disposizione della città». Se poi gli si fa notare che è una frase di Mao, un connazionale decisamente illustre, Li Min sorride: «Non lo sapevo, lo ammetto. Vedi che ormai sono bustocco?». E aggiunge: «Di Busto mi piace la gente. Sono persone aperte, generose e calorose».

Infatti la sua candidatura non mira a catalizzare solo il voto della comunità cinese, a Busto è molto più dispersa che a Milano (e lontano dalle polemiche sulle primarie Pd). «Non mi impegno solo per una parte, ma per tutta la città – rivela Li Min – dopo tanti anni a Busto conosciamo tante persone che possono segnalarci quali sono le problematiche della città. In primis, la sicurezza, che oggi è carente. Ma anche pulizia, ordine, decoro, solidarietà per i meno abbienti, e completare tutte le opere incompiute che vediamo in città». Insomma, Li Min ha le idee chiare: «È la prima volta che faccio politica. Ma la nostra è una lista civica, che vuole dare un contributo serio per la città. Destra e sinistra? Non mi interessano». Così come respinge certi luoghi comuni sulla comunità cinese, che a Busto sta prendendo sempre più piede nel commercio: «È un fatto culturale – spiega Li Min – non avendo la previdenza statale, si diventa imprenditori per potersi realizzarsi presto per accumulare ricchezza sufficiente per star bene nella vecchiaia. Rimboccarsi le maniche è un’esigenza». Molto bustocco anche questo.