Rimborsi ai volontari, il Pd varesino si muove. Un incontro per provare a fare luce

Martedì c’è stata una riunione a porte chiuse. Anche Forza Italia interviene: «Serve chiarezza»

Quello dei 140 anziani impiegati in vari servizi dal Comune a cui è stato depennato il rimborso spese è uno degli argomenti più caldi dell’estate varesina.

La novità è che qualcosa si starebbe muovendo proprio all’interno di quel PD di cui , l’assessore alle Politiche Sociali che ha comunicato i tagli è espressione così come del resto , il consigliere che negli scorsi giorni aveva preso le difese della categoria: in una riunione a porte chiuse di martedì voluta da , la consigliera di maggioranza, avrebbe richiesto spiegazioni in merito alla normativa sulla quale la Corte dei Conti avrebbe fatto le pulci ai volontari: nulla però trapela circa le dinamiche sortite. Fra i politici più scettici : «Un’amministrazione che si appoggia agli anziani – spiega il consigliere “dissidente” della Lista Galimberti – dà loro valore. Che immagine dà un Comune che sminuisce il valore del ponte tra generazioni, tra persone esperte della vita e fasce che non hanno che da imparare a fare tesoro dell’esperienza degli anziani? Tutto ciò, sommato all’opera concreta nei vari settori, che i pensionati con rimborso svolgono con dedizione e in maniera significativa. Quella attuata dall’amministrazione è l’opposto della politica sociale da sempre cara ai partiti di sinistra. Se il problema risiede nella formula del rimborso, basterebbe ripensarlo sotto forma di ticket o di qualcosa utile e spendibile nella quotidianità».

Della stessa idea , capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia, che sottolinea: «Se il problema sta nel nome, che in effetti può essere fuorviante dato l’impegno che li coinvolge, chiamiamoli non più volontari ma collaboratori civici specificando così meglio l’essenza della loro funzione. Del resto tutti i volontari anziani hanno sempre svolto servizi importanti che il Comune stesso non potrebbe fornire, dall’attraversamento pedonale davanti alle scuole sino all’apertura e chiusura dei musei. Valutiamo ciò che facevano nei vari settori e verifichiamo quali sono le esigenze del Comune; da qui si può riconsiderare il numero totale degli operatori civici, ma tagliarli del tutto mi sembra proprio assurdo. Oltretutto, a fronte di un taglio di 140 persone e un risparmio che l’assessore Molinari ha pubblicamente stimato di 600mila euro ci troviamo, nell’ultimo bilancio approvato a marzo, la prossima assunzione di 16 persone in Comune per un totale di 500mila euro: mi pare che il tema meriti quantomeno un approfondimento urgente prima che a settembre si creino dei seri problemi e che ci rimetta l’utenza; se anche dovessero essere impiegate altre persone, ci sarebbero comunque dei costi da affrontare. A meno che non si vogliano veramente tagliare dei servizi importanti per il cittadino».