– C’è un pezzetto di Francia – in particolare, di Costa Azzurra – in centro a Varese. A portarlo è , 58 anni, ancora per qualche giorno dietro al bancone del rinnovato Antico Caffè Bosisio di via Marcobi in compagnia di Riccardo Broggi. Ancora per qualche giorno perché ai primi di aprile Giovanni tornerà ad Antibes, dove lavora da 37 anni in uno degli hotel più grandi ed esclusivi di Francia, d’Europa e del mondo intero: si tratta del Grand Hotel
Du Cap Eden-Roc, 5 stelle lusso, meta abituale di grandi celebrità a partire da quelle del cinema che, durante il festival di Cannes, preferiscono quel luogo più riservato e tranquillo rispetto alla movida della Croisette. Italiano di nascita ma giramondo per lavoro, Giovanni impressiona per presenza, eleganza nel servizio e per una parlata in cui un ottimo italiano si shakera con un’inflessione francofona. E, soprattutto, incanta con un sorriso educato, discreto e cordiale che non fa mai mancare ai suoi clienti.
Ho studiato alla scuola alberghiera di Varallo Sesia e il mio primo stage fu a Villa Serbelloni a Bellagio: entrai come commis, l’apprendista nel ristorante. Da lì sono andato in Svizzera, a St. Moritz, dove ho lavorato al Kulm Hotel. Poi Londra, al Claridge’s. Infine l’Hotel Du Cap Eden-Roc ad Antibes, dove sono maître d’hotel. Nella struttura c’è un ristorante francese, molto elegante; uno snack grill; un’area con 33 bungalow sulla spiaggia, tutti divisi tra loro.
Di alto profilo. Durante il festival molte star del cinema preferiscono la tranquillità e vengono da noi. Ho conosciuto dei veri e proprio miti come Johann Weissmuller, il primo tarzan, Kirk Douglas, un uomo molto simpatico e alla mano, i grandi 007 Sean Connery e Roger Moore. Ospitiamo da sempre i grandi attori di Hollywood… e non solo.
Un nostro cliente abituale era il pittore Chagall. Era già anziano, un uomo molto gentile, disegnava sempre, tutti i giorni. Veniva con sua moglie ed era lei a firmare tutto. Non solo, la sera prima di partire la moglie puliva tutto e controllava ovunque che non ci fossero disegni rimasti in giro.
Essere sempre sorridenti, gentili. E molto discreti. Ma per me non fa differenza servire una persona o un’altra: questo è il mio modo di rapportarmi ai clienti, chiunque essi siano.
Io e Ricky siamo diventati amici al Grand Hotel Du Cap Eden-Roc, dove abbiamo lavorato insieme negli ultimi 13 anni. Quando ha deciso di prendere il Bosisio mi ha chiesto di venire qui ad aiutarlo per avviarlo. Abituato a lavorare con clienti molto esigenti, credevo di trovare qui una situazione “alla buona”; invece ho conosciuto persone con gusti raffinati, che hanno capito cosa vogliamo proporre. Tra poco tornerò ad Antibes, sto comunque pensando di tornare l’anno prossimo… Chissà, magari anche definitivamente. Ci rifletterò quest’estate.
I francesi sono molto patriottici, soprattutto nel bere. Come bollicine esiste solo lo champagne. Difficile che prendano spunti da altri paesi: per esempio, lo spritz è arrivato solo l’anno scorso. Sul mangiare la cucina italiana è richiesta; ma i grandi chef ci tengono alla loro tradizione.
Il mio piatto preferito è la costata di manzo, grigliata, al naturale, con l’osso; accompagnata da insalata e patatine. Per brindare, in estate amo i vini rosati francesi; mentre in inverno preferisco le bollicine, anche italiane.