Luci accese, anche di notte, per illuminare la facciata. Succede alle scuole secondarie Padre Lega di Cedrate. Le stesse per le quali il Comune in estate ha speso un milione di euro per garantire l’autosufficienza dal punto di vista energetico.
Ma evidentemente i pannelli fotovoltaici installati sul tetto dell’edificio producono così tanta corrente che Palazzo Borghi può addirittura permettersi di sprecarla. Sì, perché, per quanto possa essere bella ora che è stata completamente ristrutturata, la scuola di via Tommaseo non è né il Colosseo, né il Louvre.
Eppure, quasi fosse un monumento, sulla parete esterna sono installate delle luci che illuminano le finestre sia del primo che del secondo piano. L’effetto scenografico c’è tutto. Così come è evidente a chiunque lo spreco di corrente.
«Abbiamo lasciato un po’ di autonomia a chi si è occupato della progettazione all’interno dell’ufficio tecnico – spiega il sindaco – evidentemente ha desiderato sottolinrare un edificio importante per la città. E questo non è male».
Il primo cittadino, insomma, difende la scelta: «Non crea problemi di costi pubblici, perché l’impianto è alimentato dal fotovoltaico. L’istituto è di fatto autonomo dal punto di vista elettrico». Merito dell’impianto da 15 kilowatt che è stato installato sul tetto. E che, unito alla nuova centrale termica che consuma l’80% in meno della precedente, ha ridotto di molto il fabbisogno energetico dell’edificio.
Tutti elementi che la giunta ha sottolineato ripetutamente durante il sopralluogo effettuato a pochi giorni dalla prima campanella. Ma rimane la domanda: perché un immobile che doveva diventare un esempio virtuoso per tutta la città si “macchia” di uno spreco simile? Lo stesso sindaco ammette che «se le luci fossero spente immetteremmo energia nella rete elettrica nazionale».
Corrente che Enel pagherebbe al Comune, generando così un introito. Magari piccolo, ma comunque una somma da iscrivere a bilancio, specie in un periodo in cui le casse degli enti locali piangono. Senza contare che così la scuola sarebbe a pieno un esempio positivo, per mostrare a tutti i cittadini i vantaggi del ricorso alle fonti rinnovabili.
Invece, si illumina la facciata della scuola. «Se non ci sono grandissimi consumi né costi supplementari, evidenziare un edificio pubblico fino a una cert’ora della notte può anche essere positivo», ribadisce il sindaco.
Eppure in più di un’occasione l’assessore al Bilancio ha definito positivo l’investimento sulla scuola di Cedrate perché «non genera costi di gestione, anzi, potrebbe portare un ricavo». Ecco allora che Guenzani si impegna a «effettuare una verifica sul mancato introito» legato alla corrente usata che si potrebbe vendere a Enel. Chissà che, visti i numeri, non cambi idea.
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