«Oggi non giochiamo contro il Brescia Il Varese sfida sempre il Real Madrid»

Per lanciare la volata al Varese, prima della partita con il Trapani, aveva chiuso l’allenamento della vigilia mettendo i giocatori in semicerchio sulla trequarti di campo, fissandoli negli occhi ed esclamando: «Un giorno potrete dire ai vostri nipoti: “Io c’ero”. Ho fiducia in voi e nel vostro valore». L’allenatore si sentiva che i suoi sarebbero riusciti a battere i siciliani, usciti dal Franco Ossola con il peso di un 5-2 schiacciante sulle spalle.

Alle 15 di oggi c’è il derby con il Brescia: in trasferta sono arrivate finora tre sconfitte ma Bettinelli crede che al Mario Rigamonti splenderà il sole per i suoi. Il tecnico ha ripetuto lo stesso rito di settimana scorsa e il momento più emozionante della rifinitura si è visto proprio alla fine, quando la squadra si è stretta in un cerchio a centro campo e Bettinelli ha sfoderato parole di leggenda: «Per vincere non dovete avere paura di sbagliare e se qualcuno vi farà notare un vostro errore sarò solo io a prendermene la responsabilità. Io sono il vostro parafulmini e voi non dovete avere altri pensieri se non quelli di sentirvi addosso la maglia del Varese come una seconda pelle e di onorarla come sapete fare. Senza farvi frenare o condizionare e per questo dovete lasciar da parte ogni tipo di timore. Giocate con generosità, facendo quel metro in più anche per i vostri compagni».

Alla domanda banale sul potenziale degli avversari, qualunque altro tecnico avrebbe elencato le peculiarità della squadra avversaria. Bettinelli invece ha detto: «Non giochiamo con il Brescia ma con il Real Madrid. Fino alla fine del campionato avremo sempre di fronte il Real Madrid: per riuscire a dire la nostra dovremo correre e sacrificarci, senza mai risparmiarci. L’unica strada per battere il Real Madrid è quella del lavoro continuo e infaticabile».

«A chi farai marcare Cristiano Ronaldo?» chiede allora uno dei giornalisti ieri allo stadio. E Bettinelli ribatte continuando a incarnare i valori autentici del Varese: «La tua – osserva – è una battuta a cui io voglio rispondere seriamente. Anche se ci fosse in campo davvero non lo farei marcare a uomo perché pratico la zona e credo nel mio modo di giocare, nell’identità della mia squadra. Interpreteremo tutte le partite per esprimere il nostro carattere e non per adattarci agli avversari pensando esclusivamente a spezzare le trame altrui. Ognuno di noi saprà essere innanzitutto se stesso, coltivando ed esaltando la propria anima. Poi vincerà il migliore».

Il Varese ha subito più gol di tutti (13) mentre il Brescia ha segnato meno di tutti (appena due reti): «Il calcio – commenta Bettinelli – è meraviglioso perché i numeri non contano nulla. Chi ha vinto mettendo nel sacco cinque gol può prenderne cinque alla partita successiva e viceversa. Il pallone è uno dei pochissimi giochi che non si possono simulare al computer perché ha infinite variabili».

Il Varese ha il mal di trasferta perché, se a Masnago va a gonfie vele (due vittorie e un pareggio) lontano da casa ha sempre perso: «Io interpreto allo stesso modo gli impegni in casa e fuori. Può esserci qualche giocatore che soffre il clima da trasferta ma noi siamo un gruppo vero e stiamo lavorando al massimo per diventare una squadra al top dal punto di vista mentale. Io mi massacro di lavoro fisico e mentale, pretendo sempre molto da me e non mi accontento del minimo risultato. So che anche i giocatori danno tutto: stiamo crescendo ma non ci aspettiamo di trovare la luna nel pozzo. Nel calcio bisogna stare sempre sul pezzo perché appena metti la testa fuori dal tunnel c’è sempre qualcuno pronto a fartela rimettere dentro».

Confermata la squadra che ha battuto 5-2 il Trapani. , finalmente disponibile, dovrebbe andare in panchina mentre (dolore al calcagno) lascerà ancora il posto all’ottimo . ha scontato i due turni di squalifica e torna in porta, il vice è guarito e va in panchina. Mancano gli infortunati (caviglia) e (ginocchio).

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