VARESE – Devis Mangia sulla panchina della Under 21. Qualche giorno fa era solo un sussurro, una voce, una speranza e un sogno: oggi una realtà. Certo, ancora non c’è nulla di ufficiale: però Arrigo Sacchi ha scelto lui: in barba alle logiche politiche che troppo spesso regolano le dinamiche del calcio, forte di una stima che il tecnico di Fusignano ha sempre nutrito nei confronti del “nostro” Devis.
Perché la notizia già certa diventi ufficiale bisognerà attendere qualche giorno: Mangia è ancora legato con il Palermo e in queste ore sta discutendo con il presidente Zamparini la risoluzione del contratto (in azzurro avrà uno stipendio dimezzato, ma la Nazionale è la Nazionale). Una volta libero, potrà dire di sì all’azzurro e occupare così il posto lasciato libero da Ciro Ferrara.
Mangia ha quindi vinto il ballottaggio che lo vedeva sfavorito con il più quotato Gigi Di Biagio (già selezionatore della Under 20, sarebbe stata una scelta di continuità): i suoi primi impegni in azzurro saranno un’amichevole (15 agosto con l’Olanda) e due partite sulla strada verso l’Europeo di categoria contro
Liechtenstein e Irlanda (basterà vincere la prima per qualificarsi). Uomo capace di unire con filo sottile Sogliano, Rosati e Montemurro che lo voleva al Varese per il dopo Sannino. Uomo amato da ogni tifoso biancorosso che gli riconosce il suo essere uomo vero e sincero, mai banale e mai falso.
Mangia lo dice e lo ripete in ogni intervista: “Se sono un allenatore, lo devo alla famiglia Sogliano”. Ricky, in fondo, è un po’ il suo secondo papà: <E io – ci ha raccontato – sono felicissimo. Devis è un ragazzo che io e mio figlio Sean abbiamo sempre aiutato perché abbiamo visto in lui delle grandissime capacità. Lui è bravo per davvero e se terrà i piedi per terra farà tanta strada e andrà molto lontano>.
Gratitudine: una parola poco usata nel mondo di oggi ma ancora importante per un uomo come Sogliano. <Mangia – ha detto – è uno dei pochi che non ha mai dimenticato quello che io e mio figlio abbiamo fatto per lui. Ogni volta che taglia un traguardo importante, ogni volta che ha delle soddisfazioni, ci telefona per dircelo e per ringraziarci. Non come tanti altri, che quando diventano importanti si dimenticano delle persone che li hanno aiutati>.
Bello il fatto che a scegliere Mangia sia stato Arrigo Sacchi: <Ho parlato con Sacchi – racconta Sogliano – per convincerlo a iscrivere Mangia al super master di Coverciano: ho parlato benissimo di Devis e ho convinto immediatamente Sacchi perché lui crede a tutto quello che io gli dico. Poi evidentemente deve averlo visto lavorare, deve aver visto giocare le sue squadre ed è arrivato a questa scelta. Devis se lo merita: se Stramaccioni allena l’Inter, Mangia come minimo deve allenare l’Under 21>.
Devis Mangia è cresciuto nella pancia di Masnago, a bere caffè al bar del Dante e a chiacchierare con gli habitué dello stadio. Normale che ora Masnago festeggi il suo figlio arrivato così lontano: <Appena ho saputo la notizia – dice Marco Caccianiga – gli ho scritto un messaggio per festeggiare: lui è davvero uno di noi, ed è giusto che ognuno di noi senta sua questo traguardo. E’ una persona fantastica che oltre a capire di calcio capisce di musica: porterà ritmo e armonia in azzurro e gli auguro di asfaltare tutti. Tranne il mio Brasile, ovviamente. Anzi, dirò una cosa che mai mi sarei sognato di dire: se un giorno, al Mondiale Under 21, dovesse esserci Italia-Brasile, per la prima volta in vita mia tiferei contro i miei carioca>.
Chiusa con Roberto Bof, amico personale di Mangia: <Felicissimo, non ho parole. Mi fa pensare che ogni tanto i valori più veri albergano anche nel modo del calcio>.
Francesco Caielli
a.confalonieri
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