Castori chiama a sé il Varese “Come Agostini e Valentino al via”

VARESE Mancano quattro giorni al raduno di sabato al Franco Ossola, previsto nel primo pomeriggio: una telefona a Fabrizio Castori riscalda il sole del buonumore.

Mister, ci siamo: lei è ancora capace di emozionarsi?
L’emozione non è un sentimento che si può programmare, è una cosa che si prova al momento. Comunque non vedo l’ora, sono impaziente di cominciare come tutte le persone entusiaste del proprio lavoro.

Giorno numero uno, cosa s’aspetta dall’ambiente del Varese.
Io, prima di chiedere, mi aspetto di essere in grado di dare: vale sempre, a maggior ragione all’esordio in un posto nuovo. Chiederò di raccogliere solo dopo aver seminato.

Si chiude la porta dello spogliatoio, la prima cosa che dirà ai giocatori.
Non lo so ancora, non sono uno che si prepara i discorsi, sono diretto e immediato.

Da lunedì prossimo ritiro in Trentino, avvio morbido o subito sotto a pedalare?
Il lavoro fisico è una progressione, una scala dove si procede per gradi. Riguardo i principi tecnico-tattici, invece, via a tutta manetta come Valentino Rossi, che ora andrà meno ma resta il mio idolo, oppure Giacomo Agostini per voi di Varese, avete la MV-Agusta in casa…

Appassionato di moto?
Io? Altrochè se sono appassionato! La MotoGp, il cross, la Superbike: se solo posso vado anche a seguire dal vivo. L’ultima volta la Superbike a Imola nel maggio scorso, ha vinto Carlos Checa.

Centauro praticante?
No, non ho una moto.

Di nuovo calcio: Oduamadi ha comunicato via Facebook che sceglieva la Juve Stabia, prima di dare una risposta al Varese: sensazioni?
Ce ne faremo una ragione, prenderemo un altro: se lui ha deciso così noi andiamo avanti lo stesso. Non si può né si deve pregare qualcuno, bisogna che abbia voglia e sia convinto.

Leggesse che un suo giocatore vuole andare in serie A, come si sentirebbe?
Aspirazione legittima, però l’aspirazione dev’essere suffragata dalle capacità e dall’impegno.

Difesa: Terlizzi è richiesto, si parla di Torino e Spezia.
Christian è un giocatore importante per il Varese, sarà un uomo fondamentale per noi e il nostro prossimo campionato.

Centrocampo: mancano un laterale per Rivas e un centrale per Kurtic. Preferenze?
Siccome non dobbiamo prendere tanti elementi, ma solo riempire tre, quattro caselle, non dobbiamo sbagliare ma analizzare bene ogni ipotesi. Poi, dato che chi non sbaglia non esiste, speriamo di non commettere errori imperdonabili.

Attacco: ne ha sette. Ma se parte qualcuno arriva di sicuro un sostituto: come filosofia di punta, preferisce uno alla Inzaghi o alla Immobile?
La filosofia è di sistema, gli attaccanti devono essere complementari e integrarsi: se in campo c’è uno che gioca in profondità, l’altro deve poter fare salire la squadra.

Devis Mangia sulla panchina all’Under 21 è una scelta controcorrente, da svolta: s’è fatto un’idea?
Non conosco Devis Mangia, ma conosco Arrigo Sacchi e mi fido di lui: se Arrigo ha fatto questa scelta, vuol dire che è sicuro e ci crede. Da esterno, posso dire che il ragazzo mostra sicuramente delle capacità.

Si prospetta un campionato livellato, dove puoi vincere o perdere ovunque: sembra più difficile dell’ultimo, è d’accordo?
D’accordissimo. La prossima B sarà aperta a tutto, senza grandi firme, equilibrata e dura. A ben vedere, la scorsa si è presto spaccata in due: già a due mesi dalla fine, c’erano pochi dubbi su chi avesse la possibilità di andare in A diretto, fare i playoff o salvarsi.

Il codice genetico per sopravvivere e avere successo?
Dovranno emergere i crismi di una squadra che dev’essere un gruppo vero, come volontà e caparbietà.

Samuele Giardina

a.confalonieri

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