VARESE Raffica di multe ai baristi della piccola Brera. Le liti tra residenti e commercianti mettono di mezzo la Poliza Locale. Questa volta nel mirino finiscono gli arredi urbani.
E’ una storia vecchia che si trascina da tempo: l’eterna lotta tra chi nel centro storico vuole riposare tranquillo e chi invece ha la sua attività commerciale. I bar che sino a tarda notte intrattengono la movida varesina. E i residenti che si lamentano del troppo rumore, della sporcizia e questa volta anche degli arredi urbani. Tavolini, sedie e ombrelloni che i bar espongono durante la bella stagione. Arredi scelti con cura per mantenere un certo decoro. Fatti di materiale pesante e resistente, proprio per mantener fede alle disposizioni comunali in materia. Per loro natura quindi, anche difficili da spostare, smontare e rimontare quotidianamente. «Questo però è quello che prevede la concessione di occupazione del suolo pubblico – spiega Simone Centorrino, titolare del bar Oca Ubriaca – Ogni sera noi baristi dovremmo richiudere gli ombrelloni, spostare le fioriere e metterli all’interno del locale. Per poi rimontare il tutto la mattina seguente. Una cosa poco ragionevole e impossibile da fare. E fino alla passata stagione infatti, nessuno ci aveva mai fatto problemi». L’anno scorso però l’attenzione della Polizia Locale, sollecitata sempre dai residenti, era rivolta all’inquinamento acustico della movida. Quest’anno invece il problema sono gli arredi. «Ho ricevuto tre multe da mille euro in un mese – continua – Tre mila euro perché non ho ritirato le fioriere e gli ombrelloni, come del resto non avevo mai fatto». E come lui anche i baristi in via Cattaneo e via Cavallotti si sono visti fare il verbale per la stessa ragione. «Non capisco davvero tutto questo accanimento da parte della Polizia Locale».
Difficile comprenderlo, anche perché gli agenti in questo caso hanno le mani legate. «Purtroppo i residenti ci chiamano e fanno esposti in continuazione – spiega il comandante della Polizia Locale, Antonio Lotito – E noi siamo costretti ad intervenire per legge. Scoccia anche a noi entrare in questo modo in questioni private, ma è la legge e la dobbiamo rispettare». Impossibile per gli agenti «chiudere un occhio», quando le segnalazioni arrivano a raffica. «Occorre un pò di buon senso però da parte di chi deve far rispettare la
legge – conclude Centorrino – Io capisco tutto, ma tre mila euro di multa in un mese è un’esagerazione. Se l’amministrazione vuole davvero che gli arredi siano tolti e rimessi a distanza di poche ore lo faremo. Ma allora saremo anche costretti ad usare ombrelloni, tavolini e sedie di plastica leggeri. Arredi scadenti ma pratici». Meglio ancora sarebbe se i residenti non continuassero a combattere contro i commercianti un battaglia persa in partenza. E lasciassero gli agenti liberi di lavorare dove serve e non appresso alle loro ripicche.
e.marletta
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